Sori alza il sipario dopo vent’anni

Sori alza il sipario dopo vent’anni

Abituati da oltre vent'anni a saperlo un magazzino, quel piccolo portone verde e la sottile insegna «teatro» degli anni Trenta ormai non destavano più alcuna attenzione. E mentre ancora qualcuno ricordava quel palco dove si sfidavano le due compagnie teatrali di Sori in punta di fioretto dialettale, altri ripensavano al buio in sala prima dell'inizio del film in programma al cinema. Ma i bambini della scuola elementare Franco Solimano continuavano a correre in classe, ignorando che proprio sotto i loro piedi era in letargo obbligato un vero teatro. Oggi ricordi e oblio sono già storia: il teatro di Sori riapre i battenti, e in grande stile. Qualche giorno fa il sindaco Luigi Castagnola e altre autorità si sono dati appuntamento per il taglio del nastro, la presentazione ufficiale e un «assaggio a sorpresa» di prosa e musica, per scoprire la nuova fisionomia di un teatro ancora in cerca di un nome. Tre anni di lavori e un milione e mezzo di euro per una storia a lieto fine, che vede la rinascita non «solo» di un teatro ma di uno spazio di cultura elastico. Perché come la contemporaneità richiede, è stato trasformato dagli architetti Castaldi e Frau (studio Castaldi) in uno spazio polifunzionale, atto a ospitare spettacoli teatrali e musicali, conferenze, videoproiezioni, ed eventi d'arte nel foyer, centro propulsore della struttura ricavato spostando la biblioteca. Da via Combattenti Alleati, ora il teatro si offre allo sguardo nel suo abito color mattone e nella trasparenza di vetro del foyer, che si affaccia da un'area porticata. La nuova vita della struttura si palesa, quindi, fin dalla strada, e invita all'ingresso in quel foyer ideato per ospitare mostre come «Omaggio a Picasso» con cui si aprono le danze l'11 aprile con l'intervento di Franco Sborgi (ordinario di storia dell'Arte Contemporanea, Università di Genova). E poi, dopo una sosta in caffetteria, ecco l'ingresso alla sala a condurre nel cuore della platea, che corre su gradoni di parquet scanditi da 202 poltrone, rigorosamente rosse. E se l'ambiente continua a giocare sul legno e sul vetro, velato allo sguardo è l'apparato tecnologico che permette al teatro di ospitare eventi di diversa natura.

In attesa di un programma per la prossima stagione, oltre alla mostra-omaggio a Picasso, una conferenza sul periodo napoleonico e i commerci nel Mediterraneo di Alessandro Pellegrini e la proiezione di due film con dibattito moderato da Franco Sborgi (19 aprile), ma le proposte che stanno giungendo a Sori in questi giorni sono moltissime. Segno della necessità di un nuovo polo culturale nel levante di una città per tradizione policentrica.

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