Il palmare piace alle signore. E l’industria approfitta dell’arrivo di
Windows Mobile 6 per creare gioielli hi-tech pensati anche per lei.
A
gettare il sasso nello stagno è stata Apple, che col suo iPhone ha stabilito
nuovi standard estetici per i computer da taschino, che deve essere potente, è
gradito che telefoni ma soprattutto deve essere molto, ma molto bello.
Rivoluzione estetica dunque, ma senza dimenticare lo zoccolo duro degli
utenti della prima ora, gli impegnati uomini d’affari che hanno sempre badato di
più al sodo e di meno alle raffinate conchiglie che oggi racchiudono i contenuti
tecnici dei palmari moderni, sempre più simili per potenza e flessibilità ai
computer da scrivania.
Nuovi mercati
«In realtà,
adesso invece che un solo mercato ne abbiamo due», ci racconta Fabio Falzea,
direttore della divisione Microsoft Communications Business. «Noi li chiamiano
“socializer” e “organizer”. I primi sono giovani, in maggioranza maschi, che nel
palmare vedono uno strumento per tenere sotto controllo una rete di rapporti
interpersonali impensabili fino a pochi anni fa. Ragazzi con centinaia e
centinaia di contatti nelle buddy list, che aggiornano il blog in mobilità,
postano su youtube i video appena catturati con il palmare e partecipano al Web
2.0 in ogni momento della loro giornata. Gli organizer sono più maturi, uomini e
donne, spesso con figli; per loro il palmare è una agenda elettronica molto
sofisticata che li aiuta a pianificare gli impegnio quotidiani e bilanciare le
necessità della vita privata e di quella lavorativa.
In questo segmento
emergono quelle che in America chiamano le “soccer mom” (traducibile in
calcio-mamma), le donne superimpegnate con figli in età scolare, che mescolano
in maniera creativa il ruolo tradizionale della donna con le conquiste del
femminismo radicale. Negli Stati Uniti le donne che usano palmari e smartphone
sono sempre di più, e sono la popolazione che ci sta dando le maggiori
soddisfazioni. Quindi nello sviluppo di Windows Mobile 6 abbiamo seguito due
linee-guida: semplicità e sicurezza». Falzea non dice nulla di manager e
professionisti, segno evidente che sono dati per scontati, visto l’enorme
vantaggio che accedere alla posta, alle applicazioni e ai dati del loro lavoro
mentre sono in viaggio dà alle loro attività.
C’è posta per
te
A proposito di posta, è da tempo (per la precisione, dalla
versione 5.0) che gli smartphone e i Pda “Windows Mobile powered” possono avere
la posta elettronica push, cioè quella tecnologia, inventata da Blackberry, che
ci spedisce un messaggio sul palmare nel momento stesso in cui il nostro
corrispondente ci scrive, un po’ come se fosse un super Sms. Una funzionalità
che, come tante nell’informatica, rischia di scatenare opposte tifoserie. Da un
lato quelli che non ne possono fare a meno, specie in America dove gli Sms sono
molto complicati da usare e quindi per far arrivare subito un messaggio a una
persona resta solo la posta elettronica. L’altra tifoseria è formata da coloro
che invece ne farebbero invece molto volentieri a meno, tra i quali lo stesso
Falzea: «Pensi lei, se mentre stiamo qui a chiacchierare mi arriva un email,
magari importante, che succede? Se la guardo rischio di essere maleducato, se
non la guardo mentre parliamo continuo a pensarci. Non è meglio se sono io a
scaricare la posta quando sono tranquillo e ho tempo per leggere e rispondere?».
Democraticamente, Microsoft non impone a nessuno di scegliere da che parte schierarsi: il push è un’opzione, sta poi ai gusti di ognuno approfittarne o meno. Push o no, invece sono tantissime le novità che apprezzeranno in molti nella posta elettronica di Windows Mobile 6: dal supporto dei messaggi Html, quelli con immagini, suoni e link tanto per capirci, al “fetch mail”, una funzione che consente di pescare dal server solo il messaggio che ci interessa, con eventuali allegati, e lasciare sul server tutto quello che al momento non ci interessa. Molto utile per tenere basso il traffico dati e di conseguenza la bolletta del telefonino. Sempre in tema di comunicazione, i giovani “socializer” di cui parlava Falzea sicuramente gradiranno il fatto che Windows Live arriva per la prima volta nel taschino, consentendo loro di essere connessi con la community 24 ore su 24.
Per tutti i gusti
Il palmare
cambia dunque profondamente, con un nuovo sistema operativo e un look trendy
molto diverso dall’austero aggeggio che finora ci siamo portati in giro.
«Se
Apple con l’iPod usa un approccio verticale, e controlla tutto il sistema, e
cioè sistema operativo, hardware e carrier (almeno negli Stati Uniti), noi siamo
orizzontali, facciamo il sistema operativo e lavoriamo con il maggior numero
possibile di produttori di hardware e di carrier». Già, se solo cinque anni fa
Microsoft lavorava con un solo dispositivo distribuito da un solo operatore
mobile, oggi i modelli disponibili sono 140 nel catalogo di 125 diversi carrier,
ai quali Falzea chiede «convenienza e trasparenza nei costi del traffico dati».
Una eterogeneità che si vede anche dalla diversa filosofia dei
costruttori: c’è chi arriva dal mondo del pc, come per esempio Asus o Hp, chi ha
sempre fatto telefonini, uno su tutti Samsung, chi come Palm è nato col palmare
in testa e adesso entrano nel mondo smartphone anche aziende che facevano
navigatori satellitari, per esempio Mio Technology.
Ognuno porta una sua
visione del palmare in cui trasferire il meglio della sua tradizione
industriale, cosa che contribuisce a creare un ecosistema variegato dove è
impossibile non trovare la macchina che centra al meglio i nostri gusti e le
nostre esigenze.
E c’è anche l’enorme multinazionale cinese Htc, che dopo aver prodotto milioni di aggeggi per conto delle multinazionali di tutto il mondo, da qualche tempo propone macchine col suo marchio.
E dimostra una fantasia veramente sopra le righe, sia a livello hardware sia a livello software, proponendo su alcuni modelli una interfaccia che consente di “sfogliare” col pollice le diverse applicazioni. Alla faccia del luogo comune che vorrebbe i cinesi bravi solo a copiare.
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