Un tam tam per salvare una biblioteca abbandonata. E pacchi di libri arrivano da tutta Italia a riempire gli scaffali vuoti. Accade in Sicilia. Sarà anche vero che questa è terra di storia e cultura, ma bisogna rassegnarsi alla nuda cronaca che ci consegna, invece, una realtà ben diversa. Lesempio arriva da Partinico, trentamila abitanti, paese a ovest di Palermo, tradizionale roccaforte mafiosa, ma anche patria adottata dal sociologo triestino Danilo Dolci che qui si insediò per dare vita a tante sue battaglie. Il Comune dal giugno dellanno scorso è guidato da una giunta di centrosinistra.
Qualcuno si è accorto che la biblioteca del paese si è progressivamente impoverita. Meno visitatori (quindi meno lettori), laggiornamento dellenciclopedia Treccani fermo al 1992, nessun collegamento multimediale, zero acquisti di novità librarie, emeroteca desolante. Ma non cè da meravigliarsi. Basta sfogliare i bilanci del Comune: lo stanziamento riservato alla biblioteca per lacquisto di libri è stato di 700 euro nel 2004 e di 650 nel 2005. Cifre ridicole, non si compra neanche un quotidiano al giorno con tutti i supplementi in offerta.
Preso atto di tutto ciò, responsabili del blog «Libera Mente» (www.partinico.info) hanno lanciato un sos per la biblioteca. «Un libro per la biblioteca», un modo provocatorio di denunciarne il colpevole abbandono. E invece lItalia ha risposto. Arrivano libri in quantità, da Torino, Milano, Bologna, Roma. Case editrici, giornalisti e semplici cittadini hanno aderito allinvito, ingolfando di pacchi lufficio postale di Partinico. A cominciare è stata la trasmissione «Fahrenheit» di Radio3 che ha regalato cento volumi e ha fatto da cassa di risonanza alliniziativa.
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