Prima della sosta panchine a rischio

Dicassettesima giornata, l'ultima a disposizione per chiarirsi le idee prima della sosta, soprattutto per i presidenti, un'occasione unica per far saltare le panchine come mortaretti: Marino, Conte, Ballardini e Ferrara incrociano le dita.

Dicassettesima giornata, l'ultima a disposizione prima della sosta invernale per chiarirsi le idee, soprattutto per i presidenti, un'occasione unica per far saltare le panchine come mortaretti. In controtendenza solo la Fiorentina, del resto Cesare Prandelli è l'ormeggio più sicuro in vista dello scontro con il Bayern: «Prandelli e Corvino formano un'accoppiata vincente, perchè dovremmo dividerla? Nel 2010 sistemeremo la loro situazione, l'ha già detto mio fratello Diego, lo ribadisco io». Andrea Della Valle ha approfittato del brindisi di auguri con la stampa per annunciare il prossimo prolungamento di contratto del direttore sportivo e del tecnico della Fiorentina. Ai due l'accordo scade nel 2011 ma i proprietari viola stanno già gettando le basi per allungarlo di almeno altri due o tre anni.
Ballardini si è appena ripreso ma resta da codice rosso e affronta la capolista che cerca vendetta dopo la finale persa di Supercoppa di Pechino. Medesima situazione di Conte che ha preso un punto con la capolista con l'unico tiro in porta della partita ma adesso a Bologna è a un bivio, una sconfitta con la squadra di Colomba significherebbe una voragine a dividerla dalla zona salvezza. A rischio grosso Pasquale Marino. Partita verità, se non batte il Cagliari, il tecnico verrebbe esonerato. Lo ha fatto capire chiaramente il patron Giampaolo Pozzo nel tradizionale incontro con la stampa per le festività. «Contro il Cagliari - ha detto Pozzo - serve solo vincere». Probabilmente anche il pari non eviterebbe l'esonero. A Marino non verrebbero concesse nemmeno evidenti attenuanti rappresentate dall'assenza di sette elementi, soprattutto dal tridente titolare, Sanchez, Pepe, Di Natale. I rapporti tra il patron dell'Udinese e l'allenatore non sono più idilliaci. Pozzo addirittura ha detto che in «tre anni abbiamo combinato poco». Un'accusa grave all'indirizzo di Marino.

Marino gli ha risposto per le rime, situazione tesa.
Poi ci sarebbe Ciro Ferrara, le voci su Guus Hiddink non lo hanno messo in allarme: «Sono tranquillo per il mio futuro. Non sarà questa la mia ultima panchina». Ma questa è tutta un'altra storia.

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