A un passo dalla meta. La sottoscrizione che abbiamo aperto agli inizi di luglio per dare un pavimento ai bambini di Alice for Children, l'associazione che si occupa delle adozioni a distanza degli orfani del Kenya, ha quasi raggiunto l'obiettivo: 18 mila euro. La cifra necessaria per rendere vivibili, anche nella stagione invernale, le aule delle scuole che con il vostro aiuto sono state costruite negli slum di Kariobangi e Korogocho.
Nairobi è una metropoli da quattro milioni di abitanti, più della metà dei quali abita nelle baracche: un incubo di fango, lamiera e detriti. Una fogna a cielo aperto in cui attecchiscono malattie e vivono migliaia di bambini abbandonati.
Negli anni Novanta l'Aids ha spazzato via un'intera generazione di kenyani, lasciando sola la generazione successiva, bambini orfani che spesso nascono già condannati a un destino da sieropositivi.
Negli slum un minorenne solo è una vita in pericolo, in balia delle malattie e della violenza. Alice for Children ha costruito delle piccole oasi in mezzo a queste periferie desolate.
Korogocho e Kariobangi sono due tra i ghetti più popolosi. Un groviglio di esseri umani che tentano di sopravvivere in tutti i modi, al di qua e al di là della legge. Non tutti ci riescono. In Kenya la speranza di vita è arenata sui 47 anni e la mortalità infantile altissima.
Alice ha dato una speranza ai "nostri" bimbi. Studiare, crescere in un ambiente sano, protetto e controllato, sono il primo passo per un avvenire lontano dalla violenza dei ghetti e della strada. Studio e salute, i requisiti minimi per poter sopravvivere e crearsi futuro. Tutti i nostri piccoli, grazie a un'assicurazione ad hoc, possono ricorrere a cure sanitarie gratuite. Un diritto fondamentale che in Africa è un lusso per pochi.
Grazie ai lettori del Giornale ora un centinaio di orfani può studiare, dormire in un letto pulito e rifugiarsi nell'abbraccio di uno dei tanti volontari di Alice. Siamo stati tra di loro, li abbiamo visti ballare scalzi nella polvere per festeggiare il nostro arrivo e chiederci di voi, i genitori a distanza, le persone che dall'Europa cercano di recapitargli un po' dell'affetto che il destino non gli ha dato. Abbiamo toccato con mano quello che è stato costruito con le vostre donazioni e abbiamo visto quello che serve ancora ai figli degli slum.
Sono già stati raccolti più di sedicimila euro, grazie al vostro impegno e alla vostra sensibilità, ora serve ancora un piccolo sforzo per migliorare la loro vita. Ancora una piccola donazione per dare un pavimento alle aule dei nostri bambini.
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