"Spesa folle per i filtri anti smog e ora Ecopass stanga anche noi"

LA PROTESTA Artigiani contro la super tassa. Da gennaio ticket anche per i diecimila camioncini con il Fap. Il Pd sposa la linea soft: tariffe in base a orari e classe dei veicoli

Hanno speso 3.500 euro per installare il filtro anti smog, hanno prenotato l’appuntamento in officina ed hanno aspettato per mesi prima di essere chiamati. Ed ora i proprietari dei camionicini scoprono che tutte quelle trafile sono state inutili. «Ho fatto montare il filtro anti particolato su tre furgonicini - spiega un piccolo imprenditore - spendendo più di 10mila euro. Avrei preferito usare quei soldi in altro modo».
Nemmeno i vecchi furgoncini trasformati in Euro 4 grazie ai filtri si salvano dalla nuova stangata Ecopass. Con l’adattamento del tubo di scarico e con gli incentivi previsti dal Pirellone, i camioncini erano riusciti a salvarsi dai divieti regionali anti inquinamento e dal ticket d’ingresso alla Cerchia. Ma da gennaio, se vorranno continuare a lavorare e a scaricare la merce per i negozi del centro, dovranno pagare il super Ecopass, senza scampo. «A saperlo prima...Il nostro investimento è stato inutile» commentano in molti. E già sono precipitate le prenotazioni per installare i filtri. Sono 10mila in Lombardia quelli che si sono adattati alle nuove regole ed ora vengono equiparati ai vecchi furgoni diesel, senza alcun tipo di indifferenza.
«È una follia» commenta l’ex presidente di Pirelli Ambiente Bruno Tronchetti Provera, consulente della società. Lui che per tre anni ha lottato per introdurre anche in Italia un regolamento sul tema, lui che ha battagliato e trovato accordi con i commercianti per incentivi e sconti, ora vede tutto il suo lavoro andare in fumo. «Mi vien da piangere - ammette - a vedere come ogni sforzo è stato vanificato. Sui filtri non ci sono stati controlli di alcun tipo ed ora ci si mette pure il nuovo Ecopass per tutti. Le nuove politiche cancellano in un colpo solo tutti gli sforzi anti smog fatti in passato». Tronchetti Provera per di più fa notare come sia inutile distinguere fra veicoli commerciali Euro 4 ed Euro 5: «Sull’aria hanno lo stesso identico impatto». Eppure probabilmente dalla stangata si salveranno solo gli Euro 5.
Nonostante le perplessità dei grossisti, dei commercianti e delle altre categorie (medici in prima linea), il sindaco Giuliano Pisapia va dritto per la sua strada e specifica che «l’obiettivo di Ecopass non è fare soldi ma dare a Milano un traffico decente e un’aria pulita e respirabile. Decideremo se estendere l’Ecopass, quanto farlo pagare, se fare la congestion charge o altre sperimentazioni».
Anche se le «trattative» sulla modalità della tassa non sono ancora cominciate ufficialmente, Carmela Rozza, capogruppo del Pd, annuncia fin d’ora una linea più soft: niente ticket da 10 euro e niente divieti di circolazione al sabato. Il Pd è più per una versione morbida e immagina un Ecopass dal lunedì al venerdì, con tariffe differenziate a seconda della fascia giornaliera e della categoria a cui appartiene il veicolo.

«Non dico a priori che Ecopass non va bene, controbatte l’assessore provinciale ai Trasporti Giovanni De Nicola - ma credo che la strada da seguire sia un paniere di iniziative che non siano traumatizzanti e da concordare con il coinvolgimento dell’intera area metropolitana».

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