La storia tossica tra alunno e insegnante scandalizza la tv di A Teacher

Un amore perverso e tossico tra un'insegnate e un giovane studente è la storia che ruota su "A Teacher", miniserie tv disponibile dal 30 luglio per gli abbonati a Disney+

La storia tossica tra alunno e insegnante scandalizza la tv di A Teacher

A un passo dal mese di agosto, si aggiunge un’altra serie tv per adulti al catalogo italiano di Star, visibile per gli abbonati di Disney+. Dal 30 luglio sono disponibili i 10 episodi che compongono la miniserie di A Teacher. Andati in onda in America già nel novembre del 2020 su HULU – canale streaming a pagamento – ora la storia perversa di Claire Wilson e dello studente Eric Walker è disponibile anche per il pubblico italiano. Una serie per nulla facile da digerire, dato che tocca con mano un argomento molto delicato che, da sempre, ha popolato le prime pagine di cronaca. Al centro del racconto, infatti, c’è un amore intenso ma proibitissimo tra un insegnante e uno studente di 17 anni.

Seppur la vicenda sia trattata con garbo, facendo emergere un ritratto poco lusinghiero del mondo degli adulti e dei giovani, A Teacher resta comunque una serie tv povera di contenuti e che non riesce a coinvolgere lo spettatore fino in fondo. Amata soprattutto dal pubblico dei social, la stampa americana non ha accolto benevolmente il progetto televisivo. Il motivo? A Teacher abusa del romanticismo tra uomo e donna, facendo credere che sia del tutto normale un rapporto così perverso tra insegnate e studente.

Una donna in cerca di se stessa: la trama della serie tv

Claire a 32 anni è più che felice di aver trovato un nuovo lavoro come insegnante di inglese in un liceo di Austin, in Texas. Per lei questo impiego è un nuovo inizio, sotto tutti i punti di vista. Claire – interpretata da convincente Kate Mara, vista in House of Cards e nei Fantastici 4 – riesce così a sfuggire da una soffocante routine matrimoniale, costellata da litigi con un marito poco cresciuto e con la voglia di mettere al mondo un figlio. Insegnare per lei è una vocazione. È come se facesse parte del suo DNA. Le certezze traballano quando incontra il giovane Eric – interpretato da Nick Robinson, il divo di Tuo, Simon.

Lui è un ragazzo brillante, molto di più maturo rispetto ai suoi coetanei. A scuola è popolare ma ha una difficile storia familiare alle spalle, e non è riuscito a domare ancora i suoi demoni. Eric e Claire, per cause di forza maggiore, cominciano a frequentarsi anche fuori l’orario scolastico fino a quando quel rapporto studente-insegnante non diventa qualcosa di più. Nessuno sembra essere pentito delle azioni e delle conseguenze. Mantenere segreta una relazione clandestina di questo genere però non è facile. E sia Claire che Eric, prima o poi, si trovano a pagare le conseguenze delle proprie azioni.

Un audace romanzo di formazione senza vinti né vincitori

Un po’ teen-drama, un po’ soap-opera, un po’ cronaca giudiziaria: A Teacher spazia su diversi argomenti senza però mai soffermarsi abbastanza sulle conseguenze dei singoli personaggi. Di fatto, la serie tv non riesce mai decollare, resta sempre nell’ombra, con la paura di osare e di prendere una posizione sull’argomento. Traspare infatti il disagio di una gioventù che vuole crescere troppo in fretta e affrontare a testa alta il mondo dei grandi, ma allo stesso tempo, si legge anche una critica ben marcata al mondo degli adulti, e soprattutto, di una donna insoddisfatta, annoiata, che agisce senza pensare.

È un romanzo di formazione, ma la serie tv non scava in profondità. Anzi, ha la capacità di rendere persino sexy e ammiccante una relazione così fuori dal comune, senza però spiegare le (vere) ragioni dell’uno e dell’altro. L’attrazione subito scaturisce nel rapporto sessuale – sempre pudico e mai troppo esplicito –, il sesso che diventa morbosità, illecito attaccamento e poi amore. Un amore, però, senza lieto fine, che non ha proprio ragione di esistere, che inevitabilmente finisce per segnare per sempre la vita di Claire e di Eric.

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Temi forti per una serie tv che non ha convinto la critica

A Teacher è nata proprio con l’intenzione di smuovere le coscienze, pronta ad aprire una finestra sulla realtà scolastica e sulle proprie insidie. Seppur in America una buona parte del pubblico ha apprezzato questo tipo di esperimento, forse proprio perché non prende mai posizione, sono la critica e la stampa specializzata che non hanno digerito la serie tv. Sono molti i magazine e i giornali che hanno speso parole su A Teacher, in particolar modo un articolo pubblicato su TvLine nel mese di novembre del 2020 ha creato un po’ di scalpore.

La serie è stata valutata con una semplice C-, proprio perché non è piaciuto il fatto di aver reso romantica una storia d’amore così perversa. L’articolo pone l’attenzione sulla parola "abuso romanticizzato", il quale non avrebbe permesso un’analisi lucida della situazione, facendo emergere un ritratto romantico e amorevole di una storia tossica tra alunno e insegnante. Giustificando così che in amore tutto è permesso. Anche circuire un minorenne. Inoltre è stata criticata la poca alchimia tra i due attori. Il buon Nick Robinson è quello che ne è uscito meglio, mentre Kate Mara è risultata poco credibile nel ruolo di insegnante.

Perché vedere A Teacher, nonostante tutto

La serie tv, però, anche se pecca in determinati argomenti e regala una spiegazione poco consona a questo tipo di relazione, ha una scrittura molto invitante che non perde mai il suo mordente nel corso di tutta la narrazione. È incisiva e mai noiosa, è brillante e va dritta al sodo, e non si perde in assurde lungaggini. A Teacher è da vedere perché resta comunque un buon esempio di serialità di alto profilo, che fa della cronaca un algido racconto dei tempi moderni.

Prima della serie tv c’era l’omonimo film

Creata da Hannah Fell, la miniserie tv è un adattamento di un omonimo film che è stato presentato al Sudance Film Festival nel gennaio del 2013.

Nei cinema italiani non è mai arrivato, e negli Stati Uniti ha avuto solo una diffusione on demand. La serie tv, con un cast diverso, racconta una storia più allungata rispetto al film. Non cambia l’ambientazione né tantomeno il suo sotto-testo. La critica, però, in questo caso è stata più benevola.

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