Accusato di aver ucciso la moglie: la verità dietro Il fuggitivo

Il fuggitivo è il film che andrà in onda questa sera alle 23.32 su Iris. La pellicola, che ha vinto un premio Oscar per la miglior interpretazione maschile, è ispirata alla serie tv Il fuggiasco, andata in onda tra il 1963 e il 1967, a sua volta ispirata a un terribile fatto di cronaca nera che sconvolse l'opinione pubblica.

Il fuggitivo, la trama

Richard Kimble (Harrison Ford) è un rinomato medico di Chicago, con una vita apparentemente perfetta. Un giorno, tornando a casa dopo una difficile giornata lavorativa, trova sua moglie Helen in punto di morte, ferita da un uomo misterioso con un braccio solo. Richard prova a difendersi e a catturare l'intruso che ha ferito in modo letale sua moglie, ma l'aggressore riesce ad avere la meglio, fuggendo. Per Richard sarà l'inizio di un incubo: a causa di una telefonata piena di contraddizioni al 911 così come della mancanza di prove di un'effrazione fraudolenta, le autorità si convincono che Richard sia il responsabile della morte di Helen e lo conducono in prigione, dove viene condannato alla pena capitale.

Ma proprio mentre è diretto al braccio della morte, dove dovrebbe passare i suoi ultimi giorni prima dell'esecuzione, Richard riesce a ribaltare una situazione a proprio favore e a scappare. Mentre sulle sue tracce inizia a indagare il vice mareschiallo Sam Gerard (Tommy Lee Jones), Richard è più che mai determinato a trovare il vero assassino della moglie, dimostrando così la propria innocenza.

La vera storia dietro il film

Negli anni Il fuggitivo è riuscito a entrare nella lista di film cult, che hanno collaborato ad arricchire la storia del cinema. Girato in soli 73 giorni e con una post-produzione che, secondo il sito dell'Internet Movie Data Base, è stata una delle più veloci nella storia della settima arte, Il fuggitivo è ispirato a un vero caso di omicidio. Come è stato ricostruito da History, Il fuggitivo trae ispirazione dalla storia del medico Sam Sheppard e da sua moglie Marilyn. Secondo la ricostruzione dei fatti, Marilyn venne colpita a morte nella casa che la coppia condivideva in Ohio. L'omicidio è avvenuto il 4 luglio del 1954, quando oltretutto la donna era incinta del secondo figlio. Sheppard, che era un medico osteopata, affermò che l'omicidio era avvenuto per mano di un intruso da capelli folti che aveva picchiato anche lui, lasciandogli addosso numerose ferite.

Nonostante queste dichiarazioni Sam Sheppard venne arrestato per omicidio e processato. Il caso ottenne una grande attenzione da parte del pubblico e dei media e in molti casi i giornalisti vennero accusati dai legali del medico di usare le proprie narrazioni per far sì che il pubblico si convincesse della colpevolezza del loro cliente. Inoltre, secondo i Pubblici Ministeri, Sam Sheppard aveva un movente per l'omicidio, dal momento che si presumeva che avesse una storia e volesse, dunque, porre fine al proprio matrimonio. Sempre History ricorda come, nel dicembre dello stesso anno, la giuria ritenne il medico colpevole di omicidio di secondo grado. Sheppard venne così condannato all'ergastolo.

Tuttavia, dopo circa dieci anni di reclusione, Sheppard assunse un nuovo avvocato, F. Lee Bailey, che chiese per il suo cliente un nuovo processo, visto che il primo non poteva essere considerato giusto agli occhi della legge. Nel novembre del 1966, dopo un processo davanti alla Corte Suprema, Sam Sheppard venne dichiarato non colpevole. Ottenuta di nuovo la libertà, Sheppard riprovò a tornare alla sua vita di prima e si inventò anche una nuova carriera come wrestler: ma il colpo sinistro che la vita gli aveva inferto era troppo duro da sopportare. Cominciò a bere in modo sempre più costante, finché, a soli 46 anni, morì per problemi al fegato.

Per l'omicidio di Marilyn Sheppard nessuno venne più condannato sebbene, qualche anno più tardi, un lavavetri che aveva lavorato a casa degli Sheppard venne trovato in possesso di uno degli anelli della vittima.