Achille Lauro è uno degli artisti più ecletici della scena musicale italiana. Chi lo segue da tempo aveva già conosciuto il suo potenziale ma il grande pubblico ha potuto apprezzare questo suo lato solamente durante l'ultima partecipazione al festival di Sanremo. Ha portato sul palco quattro travestimenri per gridare al mondo il suo menefreghismo per le imposizioni e le etichette, per gli schemi chiusi che limitano qualunque libertà. Ha acquisito un nuovo tipo di immagine grazie alle scelte artistiche fatte a Sanremo e oggi viene visto più come un performer che come un semplice cantante.
Anche Achille Lauro, come chiunque altro italiano e non si trovi attualmente in questo Paese, deve rispettare la quarantena imposta dal governo. Anche lui non può uscire di casa e deve rispettare le indicazioni del decreto contro il coronavirus, che di fatto limita la libertà personale. Un controsenso quasi per chi al Festival si è fatto portavoce della libertà a tutti i costi, ma che in questo caso motiva i suoi sostenitori a rinunciarvi per il bene comune. Tutti gli artisti si sono mobilitati in tal senso e hanno trovato idee e soluzioni alternative per tenersi e tenere compagnia. Alcuni cantanti hanno organizzato concerti estemporaneai, altri personaggi noti si ritrovano in videochiamata e chiacchierano tra loro come se fosse un talk show improvvisato. C'è chi si racconta e chi chiede agli altri di raccontarsi, chi tiene lezioni di ginnastica e tanto altro. Gli italiani sono sempre stati un popolo creativo e in situazioni come questa lo stanno dimostrando con ancora più forza. Achille Lauro ha scelto di raccontarsi, di mostrare al pubblico una parte di sé che finora aveva tenuto nascosta, capitolo dopo capitolo.
Oggi, con un lunghissimo post pubblicato nel pomeriggio sul suo profilo, ha voluto andare a fondo della sua infanzia vissuta insieme alla madre, da quando ha iniziato a scrivere e a pensare al suo sogno. "Scrivo poesie da quando ho 14 anni. Quando vivevo con mia madre ricordo lei svegliarsi e trovarmi tutte le mattine ancora in piedi. Scrivere per me era come avere un amico a cui raccontare tutto. Amavo trascorrere le notti a sporcare fogli", esordisce Achille Lauro nel suo lungo scritto, svelando da dove nasce la sua passione per il cantautorato. Lui è uno di quelli che è partito da zero, che ha costruito il suo successo pezzo dopo pezzo, senza dare mai nulla per scontato: "Oggi raggiungo traguardi ambiziosi insieme alla mia squadra. Sogno le luci di Broadway. Sono un business man azionista di società. Sono proiettato verso la costruzione di un patrimonio immobiliare. Sono passato da essere nessuno a firmare contratti a sei zeri. Questo solo grazie a quello che amavo fare. Una passione che si trasforma in lavoro." Questo è il massaggio di fondo che Achille Lauro vuole trasmette ai suoi seguaci, molti dei quali lo considerano un mito da seguire e da raggiungere.
Il post è accompagnato
da una serie di fotografie artistiche di Achille Lauro, che per l'occasione ha reso omaggio al dipinto di San Girolamo, uno dei più noti del Caravaggio. Un'interpretazione punk, insolita e a tratti provocatoria, come lo è stata quella della Pietà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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