Addio a Bibi Ballandi, il produttore gentile dei più grandi show tv

Da Celentano a Fiorello, da Dalla alla Pausini ha attraversato cinquant'anni di spettacolo

Addio a Bibi Ballandi, il produttore gentile dei più grandi show tv

Un coro di dolore si è levato alla notizia della scomparsa di Bibi Ballandi. Un tributo all'unisono di tanti artisti, showman e cantanti. A dimostrazione di quanto fosse il più amato, stimato e conosciuto produttore del mondo della televisione.

Nato a Baricella, vicino a Bologna, il 26 giugno 1946, Ballandi, per cinquant'anni protagonista dello spettacolo italiano, è stato il re del sabato sera di Raiuno. Lavorava per la tv di Stato dal 1979 e la gran parte degli show andati in onda nel fine-settimana, da quelli di Fiorello e Panariello a Ballando con le stelle a Ti lascio una canzone, erano e sono prodotti dalla sua azienda. Così come i tumultuosi interventi di Celentano (da Francamente me ne infischio in avanti). Uomo schivo, sempre dietro le quinte, umile, gentile e premuroso, era malato da una decina d'anni di tumore, ma non faceva pesare a nessuno la sua malattia. Ha continuato instancabilmente a lavorare fino all'ultimo, curando ogni prodotto nei minimi dettagli. Ancora nell'ottobre scorso era salito a Milano per tenere a battesimo la seconda edizione di Casa Mika. Gli ultimi show da lui guidati quelli di Pausini-Cortellesi e le serate danzanti di Bolle. Ma tutta la sua carriera è costellata di grandi produzioni e di programmi sperimentali, perché lui amava allargare gli orizzonti e navigare nelle nuove televisioni.

Era figlio di ex tassista che aveva cominciato ad accompagnare cantanti e orchestre in giro per l'Emilia Romagna trasformandosi in una specie di manager. Dopo la terza media, aveva iniziato a lavorare con il padre facendo diventare una professione moderna quella del promoter, scoprendo o lanciando i più grandi talenti che ci tengono compagnia da decenni: da Vasco Rossi a De Gregori a Dalla, a Vecchioni e De André. Fu lui a inventare il Bandiera Gialla, la mitica discoteca romagnola che ha fatto ballare generazioni di ragazzi arrapati in vacanza. Aveva un gran fiuto per gli affari, e un grande senso pratico, nonché la battuta sempre pronta per confortare i collaboratori o per stemperare i momenti di tensione. Un senso pratico che gli veniva dall'essere nato e cresciuto in una famiglia modesta, dall'essersi dovuto arrabattare.

Religiosissimo, andava sempre a messa con la moglie, la signora Lella, che conosceva da quando aveva vent'anni e chiamava ancora «stella». Non la lasciava mai sola e, ovunque si trovasse per un concerto o uno show, alla fine saliva in macchina e tornava a casa a Bologna. Senza eredi, considerava figli i suoi artisti, soprattutto Fiorello che ha scoperto, lanciato, coccolato e seguito in tutti i momenti di sofferenza, di apprensione, di ansia da prestazione televisiva. È stato molto felice di rivederlo sul palco dell'Ariston: il regalo che Fiore è riuscito a fargli appena in tempo. Di lui Bibi aveva detto: «È mio figlio. Io sono il babbo che gli è mancato presto, lui il figlio che non ho mai avuto». Lo showman, in segno di lutto, ha sospeso la sua trasmissione su Radio Deejay ieri e oggi. Un'altra amica carissima di Bibi, Milly Carlucci, è stata devastata dalla notizia. Lo ha saputo durante Unomattina dove era ospite per presentare la nuova edizione di Ballando con le stelle, il suo maggiore successo, produzione Ballandi, ed è rimasta alquanto contrariata dall'apprenderlo in diretta: ha smesso di parlare e si è quasi accasciata. Certo, i padroni di casa Rinaldi e Di Mare potevano essere più accorti e aspettare uno stacco pubblicitario o un filmato per metterla al corrente. Sui social sono divampate le polemiche per l'accaduto.

«Ciao Bibi, indimenticabile amico e punto di riferimento

insostituibile - è il saluto di Celentano -. Non abbandonarci da lassù e seguita a guidare tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di lavorare con te». Non sarà facile per i suoi artisti trovare un altro babbo manager come lui.

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