Anche Massimo Ghini si schiera dalla parte di Baglioni e punta il dito contro il ministro degli Interni, Matteo Salvini. Ai microfini de "I Lunatici" su Radio2, l'attore condivide la posizione del direttore artistico di Sanremo: "Quello che ha detto Baglioni, di cui vanto una vera e lunga amicizia, non è niente di particolare. Adesso diventa tutto eroico o particolare, quello che ha detto sta in una logica di persone che ragionano con una mentalità, se questo suscita delle rimostranze ben venga, significa che la democrazia è viva, la democrazia la si costruisce anche attraverso questo. Dobbiamo restare una democrazia".
Poi arriva l'affondo e il messaggio per Salvini: "In questo momento c'è bisogno di fare satira, divertimento, commedia. Su tutto. A Roma c'è un vecchio detto, a chi tocca non si ingrugna. Ora sono al potere le formazioni che ci sono, si devono aspettare anche questo. Vorrei tranquillizzare Salvini quando dice che i cantanti devono cantare e gli attori recitare. Noi stiamo facendo esattamente questo".
Infine si lascia andare ad una riflessione: "La politica ormai ha capito che qualsiasi argomento serve per dire delle cose che riaccendano le luci sul palco, perché mi sembra che dietro questo non ci sia niente se non la mancanza di argomentazioni e quindi ci si muove sulle dichiarazioni degli altri".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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