Vent'anni di carriera, in pillole e sul web. Una carriera che è un pezzo di storia della comicità, e in buona sostanza anche un pezzo di storia d'Italia. È quello che hanno messo on-line su YouTube Aldo, Giovanni e Giacomo sul loro canale ufficiale che ha alzato il sipario da pochissimi giorni.
Per ora contiene 26 video che probabilmente aumenteranno in fretta. A guardarli si compie un piccolo viaggio nel tempo, ci si ritrova ad assaporare l'origine di espressioni, e giochi di parole che ormai sono entrate nel parlato di milioni di italiani.
Così ci si ritrova in teatro, correva l'anno 1996, con I Corti. Allora l'umorismo di Aldo (Baglio) Giovanni (Storti) e Giacomo (Poretti) stupiva il pubblico per la sua capacità di giocare con le modalità proprie del mimo (sia Storti che Baglio hanno a lungo studiato danza mimica). Ecco quindi una pillola di tre minuti del fantastico e surreale sketch de I Gemelli. Un palco buio a rappresentare l'utero materno, e loro tre in pigiama, collegati a improbabili cordoni ombelicali. «Lo spazio non è mica tutto tuo... Cosa vuol dire mettersi così?», Dice Giacomo ad Aldo. «Mi sono messo in posizione», risponde l'altro raggomitolato fetalmente, mimando di essere pronto all'uscita. «Ma se mancan cinque mesi.... poi nasci tutto rincagnato». E il pubblico scoppia a ridere stranito per questo bizzarro miscuglio tra l'umorismo al grado zero e il teatro d'avanguardia. Così come il coevo siparietto Spettatori in platea, a qualcuno può far ridere e basta (ho un amico che la battuta «tieni i tuoi tentacoli adesi e contigui al tuo corpicino» l'ha ripetuta per un decennio), a qualcun altro ricordera magari il Living Theatre, o meglio la parodia intelligente del Living Theatre. Perché diciamocelo il Living Teathre è proprio roba da Tafazzi. Altro incredibile personaggio inventato dal trio che è entrato nel linguaggio collettivo. Surreale anch'esso, e mimico, già dalla calzamaglia, ma davvero così archetipo nella risata che provoca che i suoi stessi inventori non l'hanno mai amato troppo (forse per paura di restarne schiavi). Infatti per ora non gli dedicano nessuna clip.
Ma se quella del surreale è un intuizione che il trio si è portato dietro per tutta la sua carriera guardando questa storia fatta di brevissimi clip ci si imbatte anche in un'altra caratteristica, irripetibile, del terzetto: i «tormentoni». Quasi l'opposto del mimo, recitazione tutta vocale, tutta espressiva ed affidata soprattutto allo strepitoso e cacofonico soliloquio di Aldo Baglio... Ecco allora una pillola, intitolata proprio I tormentoni, un florilegio dei suoi «Mhii...Non ci posssooo creeedereee!!!». E anche quella parlata siciliana, che sembra così connaturata al personaggio, è davvero un bel numero di recitazione, un prodotto di studio attoriale. Una volta, ospite di Enrico Mentana a Matrix, durante una puntata di promozione del film Il cosmo sul comò, Aldo si lasciò sfuggire un inaspettato accento milanese. Confessò che, essendosi trasferito a Milano all'età di 3 anni, la sua cadenza naturale è quella, mentre l'accento siciliano tipico del suo personaggio è stata una trovata artistica. Seguita da lunga gavetta accettando le critiche dei parenti isolani, che lo schernivano per la sua cadenza innaturale.
E poi la strada dei tre è andata oltre teatro, televisione, spot. Ora appunto anche il web... dove del resto i loro corti impazzavano in forme un po' meno ufficiali. E il canale non guarderà solo indietro, alla storia del trio, passata anche per i memorabili spettacoli di ombre cinesi di Tel chi el Telun (ci sono tre minuti strepitosi).
Per ora c'è stata l'anteprima in streaming dal teatro Fraschini di Pavia dei primi venti minuti del nuovo spettacolo Ammutta muddica (regia di Arturo Brachetti) poi pianpiano il livello di multimedialità e di contatto con il pubblico andrà ad aumentare. Insomma dal mimo delle origini sino alla comicità 2.0.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.