Aldo Grasso demolisce Lilli Gruber e il suo progranmma. Otto e mezzo "aspirerebbe - scrive il critico televisivo del Corriere - a essere un luogo ideale di conversazione, che sa coniugare l’eleganza con il piacere, la ricerca della verità con la tolleranza e con il rispetto dell’opinione altrui. Però non sempre è così, anzi quasi mai".
Grasso ci va giù duramente contro la giornalista televisiva de La7 e le sue domande, mai pungenti: "C'è del metodo in LillI. Nel suo salotto accedono in tanti, anche i più potenti, segno che ci sono poche barriere d’ingresso, che non si temono domande a tradimento, che la politesse (cortesia) è anche policy (linea di condotta, qui trasformata in una sorta di cortesia istituzionale)". La critica stavolta è feroce davvero: "Lilli non si espone mai, preferisce il gioco di sponda. Il suo pensiero emerge dai sorrisetti di complicità e d’intesa, da certe smorfiette, dagli 'umh!' con cui esprime diffidenza e cautela".
Ma Grasso non risparmia critiche neppure a Paolo Pagliaro, il "bolzanino" che ha una rubrica fissa nel programma della Gruber: "Dal punto di vista materiale, diceva Kandinskij, il punto equivale allo zero. In questo zero sono però nascoste varie proprietà umane.
E questo fa Pagliaro, a volte un po’ scolasticamente". Nel finale ne ha anche per Travaglio, ospite fisso del giovedì"come in certe trattorie gli gnocchi", dalla Gruber "tutti i giovedì, menù fisso, c'è Marco Travaglio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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