«Cercheremo di proporre una slow tv, elegante e non rissaiola, che si contrappone all'hard tv in circolazione». Renzo Arbore commenta così il suo ritorno in tv con Nino Frassica e Andrea Delogu, al timone di Guarda...Stupisci (sottotitolo: Modesta e scombiccherata lezione sulla canzone umoristica napoletana), domani e 19 in prima serata su Raidue, in onda da Napoli. L'obiettivo di Arbore è far conoscere la vecchia tv ai millennials, quella di Indietro tutta e Quelli della notte per intenderci, che ha un legame specifico con la seconda rete ammiraglia. «Spero che questo format faccia germogliare nei giovani nuove idee, perché si possa ritornare a una tv artigianale. Vorrei fosse un input per le nuove generazioni, per tenere viva la cultura del nostro paese», racconta lo showman. «I ragazzi oggi non vengono istruiti abbastanza a frequentare il web, che mette a disposizione un ampio patrimonio legato al cinema, allo spettacolo, alla canzone. Stuzzicarli e incuriosirli verso il passato credo sia il compito di uno della mia età, che il rap ormai non lo può fare...».
«Questo programma è nel Dna di rete - commenta il neodirettore di Raidue Carlo Freccero - ho chiesto a Renzo di pensare a un omaggio anche per Gianni Boncompagni. Questo è un esempio di buona tv, una televisione che si rinnova e sa reinventare il suo stesso archivio». Una mission che viene riassunta in una formula che Arbore usa per raccontare l'intenzione del suo modo di fare tv, cioè «educational show», un tipo di spettacolo che divertendo insegna. Tema centrale, in questo caso, è Napoli, che di per sé è un racconto straordinario.
La scenografia è ispirata a quella di Indietro tutta! 30 e l'ode, esperimento andato a buon fine l'anno scorso. Uno studio trasformato in un'aula universitaria con studenti in discipline dello spettacolo (veri) che assistono a una lezione sulla canzone umoristica napoletana con cantanti, attori e la musica dal vivo dell'Orchestra Italiana. Ospiti previsti, tra gli altri, Lello Arena, Enrico Montesano, Gigi Proietti, Enzo De Caro, Marisa Laurito, Teo Teocoli.
«Ora c'è la tendenza a comprare format internazionali. Credo che l'intrattenimento debba cercarne di nuovi, basati sulla cultura italiana. Guarda...Stupisci per esempio potrebbe essere esportato e raccontare qualsiasi nostra realtà locale italiana, al di là di Napoli». In tv, insomma, secondo Arbore c'è bisogno di nuove idee. E manca la scuola dei cazzeggiatori, come la chiama ironicamente lui stesso: «C'è dell'ottima satira, come quella di Crozza.
Ma oggi mancano gli umoristi del calibro di Nino Frassica, gli improvvisatori come Benigni, Troisi, Verdone, una scuola al momento sofferente, che abbiamo cercato di riportare in questa trasmissione. Spero che i giovani trovino ispirazione. Napoli ci ha insegnato, attraverso il filosofo GiamBattista Vico, che la storia è ciclica. Prima o poi tornerà anche una tv elegante, non volgare».
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