Pian piano Ava Max sta salendo di piano. Da esordiente di talento a giovane promessa fino a imminente nuova stella del pop anche qui in Europa. È appena uscito il suo primo disco Heaven&Hell che è il coronamento di ben sette brani di successo come Sweet but psycho (2 miliardi di stream), So I am , Salt e Torn, che in Italia è conosciuto anche per essere stato la colonna sonora di uno spot di auto.
Vista così da lontano Ava Max, che in realtà si chiama Amanda Ava Koci nata a Milwaukee ma di origini albanesi, ha già il pedigree per diventare una nuova stella del pop e chissà se stabile oppure fugace come quasi tutte negli ultimi dieci anni. Nell'incontro video con la stampa italiana, lei si è presentata con la T-shirt dei Guns N'Roses e la risposta pronta, a conferma che oggi è tanto importante avere belle canzoni quanto battute di facile presa. «Non c'è alcuna canzone che sia un riempitivo in questo disco visto che abbiamo lavorato tanto su ciascun brano. Ad esempio a Kings & Queens abbiamo dedicato ben otto mesi di lavoro».
In effetti lei, che ha 26 anni, sfoggia l'armamentario indispensabile per avere successo: look aggressivo ma modificabile, proprio come quello di Lady Gaga. Repertorio efficace tra pop e dance pop naturalmente contaminato dalle inevitabili influenze di Madonna, Gwen Stefani (soprattutto) e Britney Spears, ossia tre generazioni diverse di eroine del pop che negli ultimi 40 anni hanno declinato le proprie femminilità nella musica leggera. Anche Ava Max ci prova: «In questo disco voglio mostrare tutti gli aspetti della nostra personalità, la nostra dualità, le nostre emozioni, i nostri riflessi emotivi senza nasconderli».
In effetti lo fa, e lo fa in modo abbastanza didascalico per poter diventare planetario. Nonostante sia sostanzialmente una debuttante visto che ha un solo disco all'attivo, lei è già «dressed to kill» ossia vestita simbolicamente per uccidere e raggiungere il top.
Anche se ha avuto successo molto in fretta, non si è lasciata travolgere: «Mi sono ritagliata tempo ogni volta che ne ho avuto bisogno, con libri e film,
sostanzialmente rallentando e nutrendo l'anima». Dopotutto questa è la vera differenza tra le nuove popstar e quelle del passato. Non la musica, ma la capacità di convivere con il successo». Un passo avanti, almeno in questo.
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