Al Bano show, "I miei primi 55 anni sul palco"

Al Bano show, "I miei primi 55 anni sul palco"

La scena accaduta prima di Natale e cliccatissima su internet - dev'essere stata unica. Al Bano che, in visita al Viminale («Volevo sollecitare l'attenzione del Ministro verso il commercio del vino italiano in Cina»), si mette a duettare Felicità con Matteo Salvini. «Ma quello che nel video stona precisa il cantante - non sono io». Quest'episodio non ci sarà; ma nessuno degli altri di 55 anni di carriera mancherà, in 55 passi nel sole: l'evento con cui, il 23 e 30 gennaio su Canale 5, sarà celebrata la leggenda del cantante-contadino di Cellino San Marco. «Salvini mi sta simpatico aggiunge lui - E da ex migrante dico: anche se mi fa star male pensare alle persone bloccate fuori dei nostri porti, non capisco perché tutto debba cadere sulle spalle dell'Italia». Al centro dello show uno stuolo di ospiti «parte stessa della mia vita»: Pippo Baudo, i Ricchi e Poveri, Toto Cutugno, Pupo, Roberto Vecchioni, Mogol, Lino Banfi, oltre ad Alex Britti, Fabrizio Moro, Michele Placido, Beppe Fiorello e J-Ax. Poi Romina, naturalmente; «ma mancheranno Morandi e Ranieri, che non potevano. E anche Loredana Lecciso: mi sarebbe piaciuto ma lei ha detto no». Quindi la co-conduzione della figlia Crystel, e le sue canzoni-simbolo: «Dal palco è bellissimo vedere la scossa elettrica che la più richiesta, Felicità, ogni volta scatena nel pubblico».

Un bilancio di questo mezzo secolo? «Sono stato molto fortunato. Fin da quando entrai nel Clan di Celentano: al mattino operaio all'Innocenti di Milano e al pomeriggio in prova con Adriano. Mentre gli altri, invidiosi, sibilavano: mucchela, terrùn». Fra gli innumerevoli incontri artistici «Un brivido gareggiare a Canzonissima contro i miei idoli Villa e Modugno; in seguito grandioso cantare con Carreras, Domingo e Caballé» - il più emozionante è extra-canoro: «Davanti a san Giovanni Paolo II mi tremavano le gambe». Come vive l'affetto d'un pubblico che a tutti i costi vorrebbe vederlo nuovamente accanto a Romina? «Lo capisco. Perché la mia è stata una favola il figlio del contadino che sposa la figlia del divo hollywoodiano - e perché, finché è durata, è stata un amore con la A maiuscola». Definitivamente archiviata l'idea del ritiro? «Partecipando a Porta a Porta m'ero preso una paura tremenda: la voce non reggeva, non ricordavo le parole. Poi piano piano, grazie a Dio, è passata.

E il 25 ottobre al Cremlino ho fatto quattro ore di prove e quattro di concerto». Conferma così di pensare a Sanremo 2020: «Con quindici presenze detengo il record delle partecipazioni. Ti pare di non arrivare a sedici?».

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