Non ha rappresentato una sorpresa, per i numerosi fan degli U2, la presenza della morte come uno dei temi cardine dell'ultimo album della band, "Songs of Experience". Eppure, in un'intervista rilasciata a Rolling Stone, il cantante Bono Vox pone tutto in una nuova luce.
A molti il riferimento alla mortalità, alla caducità della vita, è parso come una semplice citazione delle "Songs of Innocence and of Experience" del poeta settecentesco William Blake. Oggi, tuttavia, i fan scoprono come il frontman della band irlandese abbia quasi rischiato di morire e quel dolore è quindi confluito naturalmente nella sua musica. Dato il recente evento, le emozioni vissute sono state trasposte nell'album.
"Le persone hanno questi eventi di morte nelle loro vite, possono essere psicologici oppure possono essere fisici" - ha spiegato il musicista, il quale non è entrato nel dettaglio dei problemi vissuti - E sì, è stata fisica per me, ma credo di essermi risparmiato tutta quella soap opera. Ne voglio parlare in un modo che permetta alle persone di riempire gli spazi bianchi di ciò che hanno vissuto" .
"Songs of Experience", spiega il frontman, è inoltre basato sull'incontro tra Bono, gli U2 e un poeta di nome Brendan Kennelly.
"Lo conosco da anni - ha sottolineato il cantante - è un incredibile poeta. E ha detto: 'Bono, se vuoi raggiungere il luogo in cui vive la scrittura, immagina di essere morto'. Non c'è nessun ego, non c'è vanità, nessuna preoccupazione su chi potresti offendere. È un grande consiglio".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.