Il boom di odissee nello spazio: la fantascienza salva Hollywood

Fuga dalla realtà: da "Dark skies" a "Oblivion" fino a "Last days on Mars" il genere più "ricco" di tutti soddisfa il desiderio di non pensare alla crisi

Il boom di odissee nello spazio: la fantascienza salva Hollywood

Il 20 luglio 1969 un uomo per la prima volta mette piede sulla Luna, trasportato dalla navetta spaziale Apollo 11. I mass media amplificano la notizia, rendendola un'icona della mitologia audiovisiva del Novecento. Tre anni prima della storica passeggiata lunare di Neil Armstrong, il canale televisivo americano NBC programma l'episodio inaugurale della serie di fantascienza Star Trek (settembre 1966). Da più di quarant'anni, dunque, la nave spaziale Enterprise con a bordo il capitano Kirk e il suo fido Spock non ha smesso di suscitare emozioni in almeno tre generazioni di spettatori, grazie a sei serie televisive (più una in animazione) e ben dodici lungometraggi. Il primo uscì nel 1979, per la regia di Robert Wise. L'ultimo è ormai pronto, uscirà a maggio in America, a giugno in Italia. Il titolo è Into Darkness - Star Trek, diretto da J.J. Abrams, il quale nel frattempo ha accettato anche di girare il nuovo Star Wars. L'ideatore della serie, Gene Roddenberry (scomparso nel 1991), era un battista, e volle nutrire i suoi racconti per la televisione di un umanesimo etico, animato da una visione teologica molto vicina alla controversa ricerca filosofica del gesuita francese Pierre Teilhard de Chardin. Si era assegnato l'obiettivo di inserire, in un genere popolare come la fantascienza, complesse problematiche etiche e metafisiche.

Tornando al presente, i produttori si aspettano che il nuovo Star Trek sbanchi il botteghino. Il precedente film della saga, girato proprio da Abrams, sbalordì tutti, portando a casa 257 milioni di dollari. Questo a conferma che la fantascienza è il genere portante del cinema americano dall'età di Ronald Reagan (1980-1988) ad oggi.

Sono molti i film di fantascienza decollati o pronti a decollare nei prossimi mesi. Il mensile cinematografico Empire ne ha fornito una esauriente panoramica. Nelle sale sta riscuotendo un discreto successo Upside Down di Juan Diego Solanas con Kirsten Dunst. Immaginate due mondi simili alla terra e tanto vicini da sostituire reciprocamente la volta stellare. Ciascuno con la propria forza di gravità. Ciascuno diviso dall'altro da una linea invalicabile, pena la combustione. L'amore potrebbe superare una simile divisione, se Romeo fosse su un pianeta e Giulietta sull'altra? Non riveliamo la risposta, ma certo oltre a questo aspetto c'è quello sociale e politico: un mondo è devastato dalla crisi, l'altro risplende di ricchezza...

A fine mese arriva The Host di Andrew Niccol (regista del bellissimo Gattaca nel 1997), tratto dal romanzo L'ospite di Stephenie Meyer. In pista di lancio anche Oblivion, diretto da Joseph Kosinski (ha già alle spalle la regia di Tron - Legacy nel 2010) e interpretato da una star del calibro di Tom Cruise; quindi Elysium di Neill Blomkamp (autore nel 2009 del film di culto District 9), con Matt Damon e Jodie Foster. Ma ci sono anche Il gioco di Ender di Gavin Hood (regista di X-Men le origini - Wolverine, del 2009), con Harrison Ford; il terzo capitolo della serie Riddick, il criminale stellare interpretato da Vin Diesel, per la regia di David Twohy (autore dei due film precedenti); Dark Skies di Scott Stewart (mago degli effetti speciali), e Last Days on Mars di Ruairi Robinson. Insomma, c'e n'è per tutti i gusti.

Ma perché la fantascienza attrae gli spettatori di tutto il mondo? Ce la potremmo cavare con una risposta facile: viviamo in uno spazio modellato dalla fantascienza. È notizia recente che Google sta per mettere sul mercato gli occhiali per la realtà aumentata (Google Glass, 1.500 dollari il pezzo): vedremo immagini e ne ricaveremo informazioni. Fantascienza? No, scienza! Ma il vivere nel mondo fantascientifico non rassicura gli uomini. Anzi, si sentono comunque soli, abbandonati, minacciati dalla tecnologia. La terra, come in quasi tutti i film elencati che vedremo prossimamente, è un pianeta ormai al collasso, pericoloso o invaso, dal quale fuggire per ripararsi in spazi stellari più accoglienti e rassicuranti. Insomma distopie inquietanti, strani incontri alieni, viaggi e guerre spaziali. La fantascienza cinematografica, con effetti speciali e spettacolarità, sa raccontare le angosce del nostro tempo tecnologico e postmoderno.

Sullo schermo della fantascienza appaiono spettri della vita quotidiana. E, il lieto fine, quasi sempre d'obbligo, attenua, domina, esorcizza le paure. Prepariamoci allora. L'invasione sta per arrivare. Ma non ci rapiranno né ci schiavizzeranno.

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