Carlo non ha mai voluto Diana. "L'amore? È una stretta di mano"

Sono state riempite pagine di libri e giornali sul rapporto freddo e scostante tra il principe Carlo e Lady Diana, eppure il gelo tra loro non deriverebbe solo dalla mancanza d’amore, ma anche da un’educazione forse eccessivamente severa

Carlo non ha mai voluto Diana. "L'amore? È una stretta di mano"
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Conosciamo bene il rapporto burrascoso tra il principe Carlo e Lady Diana, cominciato decisamente con il piede sbagliato. L’erede al trono era talmente impacciato e insicuro sul suo futuro con Diana da far innervosire perfino il principe Filippo. Quest’ultimo, stanco di vederlo tentennare, gli avrebbe intimato: “O la sposi o la lasci”. Per non parlare della frase pronunciata dal principe di Galles il 24 febbraio 1981, giorno dell’annuncio del fidanzamento ufficiale. Un giornalista della BBC chiese ai futuri sposi se si amassero e Carlo rispose semplicemente: “Qualunque cosa significhi la parola amore”. Avete letto bene. Ma cosa avrà voluto dire?!? Non tentò neanche di fingere per evitare le polemiche dei paparazzi. Si limitò a queste poche, scialbe parole che avrebbero fatto infuriare qualunque promessa sposa. Tranne Diana, così ingenua da non comprendere in che guaio si stava mettendo.

La riottosità del principe nascondeva il sentimento mai spento per Camilla (benché la giovane Spencer non gli fosse indifferente, almeno inizialmente), ma anche le pressioni della famiglia affinché il matrimonio con Lady Diana si celebrasse il prima possibile. La rassegnazione del principe Carlo, però, avrebbe anche un’altra origine: l’educazione impartitagli a corte e, soprattutto, l’assenza dei genitori. Nella nuova biografia dedicata al duca di Edimburgo, “Prince Philip Revealed”, di Ingrid Seward, vengono fuori dei dettagli inediti sull’infanzia dell’erede al trono. Un bambino cresciuto dalle tate, con una madre regina e un padre fin troppo assenti.

Nella biografia leggiamo: “Diana diceva che l’unica cosa che Carlo aveva imparato sull’amore dai suoi genitori è stata una stretta di mano”. Forse la principessa non esagerava. La regina Elisabetta e Filippo salutavano il figlio proprio così. Non vi erano altre dimostrazioni d’affetto. Il timido, sensibile Carlo provava soggezione nei confronti del padre, tanto diverso da lui. Filippo costrinse il figlio ad andare tre volte in palestra, a prendere lezioni di boxe. Sport per cui Carlo non era portato. Quando l’erede aveva 8 anni, suo padre aveva partecipato ai suoi compleanni solo 2 volte. Inoltre la prima volta che il duca vide il principe appena nato disse che somigliava a un “budino di prugne”. Filippo voleva fare del figlio un uomo forte. A quanto pare, per insegnargli a nuotare aveva un metodo discutibile ma definitivo: buttarlo nella piscina di Buckingham Palace.

Secondo Lady Diana la scarsa empatia dimostrata dal principe Carlo deriverebbe proprio da questa educazione per certi versi traumatica, perfino castrante. Parere condiviso da Lady Edwina Mountbatten (moglie dello zio di Carlo, ultimo viceré dell’India), che dichiarò: “Un personaggio come Filippo, che vede l’essere duro come una necessità per la sopravvivenza, voleva irrobustire suo figlio, ma lui era molto sensibile. Non fu facile per nessuno dei due”.

Forse se il principe Filippo e la regina Elisabetta avessero appoggiato le inclinazioni del figlio, le cose sarebbero andate diversamente. E Carlo avrebbe capito fin da subito cosa significa amare.

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