Il 19 e il 20 marzo in esclusiva per l’Italia su Nove andrà in onda il controverso docu-film “Living Neverland” che racconta degli abusi subiti da due ragazzini, ora trentenni, da parte di Michael Jackon raccontati in prima persona.
Questo film che sta scuotendo molte coscienze, e si dice sia anche il motivo del presunto tentato suicidio della figlia di Michael Jackson, Paris, come dicevamo è raccontato in prima persona da James Safechuck che all’epoca aveva dieci anni e da Wade Robson di soli sette anni.
“A Neverland potevamo andare quando volevamo. Potevamo fermarci a dormire. C’erano sempre i chicchi e i domestici, era una specie di casa vacanze. Nello stesso periodo ha cominciato a introdurmi all’acool - racconta James Safechuck - Michael aveva un’altra casa, a Century Cit, vicino a Avenue of The Stars".
"Andavo là nel week end, lui comprava del vino e io mi ubriacavo pesantemente, barcollavo. Metteva film porno, mentre facevamo il bagno. Aveva una tv portatile, poteva guardare i porno dove voleva. Porno e caramelle, era questo che gli piaceva”, continua Safechuck.
Ma racconta anche particolari agghiaccianti se si immagina la giovane età dei due ragazzini: “Il sesso era più spinto, non eravamo più degli amici che si toccavano a vicenda, forse dipendeva dal fatto che ero cresciuto. Voleva fare del sesso anale”.
I due hanno raccontato particolari agghiaccianti che hanno segnato la loro vita per sempre.
Il documentario che è già stato proiettato in America e in Inghilterra con un ottimi ascolti ha lo scopo, secondo i produttori di “rompere il silenzio” su la figura di Michael Jackson idolo di milioni di persone, e così come è successo in altri paesi, anche in Italia il documentario lascerà un segno profondo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.