Il caso Harvey Weinstein, che ha fatto tremare Hollywood, dando luogo al movimento #MeToo, è venuto alla luce grazie a due giornaliste investigative del New York Times. E adesso il loro lavoro diventa un film, diretto dalla tedesca Maria Schrader. Era il 2019 quando le reporter Jodi Kantor e Megan Twohey si misero sulle tracce del produttore e dei suoi abusi sessuali, ai danni di parecchie stelle e stelline del Sunset Boulevard. Dalla mole di quei dati è nato anche un libro, She said («L'ha detto lei», frase difensiva preferita da Weinstein), divenuto ben presto un bestseller e portatore del Premio Pulitzer alle autrici.
Ora quel titolo si trasforma in un film, prodotto dalla Universal Pictures: set aperto ad agosto. La regia è affidata a Maria Schrader, nota per la sua serie Netflix Unhortodox, grazie alla quale ha ricevuto un Emmy Award l'anno scorso.
A sottolineare l'importanza del progetto, c'è Carey Mullighan nel ruolo principale, quale accusatrice del produttore portato alla sbarra, tra l'altro, dalla sua ex-amante Asia Argento. Di Carey Mulighan ricordiamo il dramma vittoriano Suffragette, dove l'attrice recitava insieme a Meryl Streep.
E mentre in America si svigorisce il movimento #MeToo, anche per la crescente insofferenza globale verso il politicamente corretto, che vuole le donne vittime, pur se consenzienti - la scaltra Gwyneth Paltrow, che vende online candele al profumo della sua vagina, deve l'immeritato Oscar per Shakespeare in Love proprio ai suoi traffici con Weinstein, ex-potente «deus ex machina» della Miramax - , giova ricordare la vicenda del producer. Condannato nel 2020 a 23 anni di carcere, Weinstein ha fatto ricorso, ottenendo un nuovo avvio del processo a suo carico presso la corte di New York. Mentre a Los Angeles, sul suo capo pendono altre procedure per lo stesso motivo: sarebbero un centinaio le donne molestate dal tycoon.
Nel frattempo, molti documentari e serie televisive si sono
cimentati con lo scandalo Weinstein: dal film The Assistant alla serie The Morning Show. She said, però, è il primo lungometraggio sulla vicenda e farà discutere, anche per le difficoltà giuridiche da aggirare prima del ciak.
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