Cattelan (si) fa domande. Con Baggio, Vialli, Elio...

Le risposte stanno nella domanda, più che nelle risposte stesse

Cattelan (si) fa domande. Con Baggio, Vialli, Elio...

Le risposte stanno nella domanda, più che nelle risposte stesse. Con il suo modo surreale e giocoso, Alessandro Cattelan torna in tv venerdì. Cambio di broadcaster, Netflix, cambio di show. Il titolo si conosce: Una semplice domanda, quella che un giorno di primavera gli ha posto sua figlia («Papà, come si fa a essere felici?») mettendolo in crisi. Ieri ha spiegato come si snocciola in un programma una domanda del genere che comporta temi come famiglia, matrimonio, dolore, malattia, spiritualità. Intanto andando a porla a vari personaggi noti che hanno qualcosa da dire come Roberto Baggio (da cui ha imparato la lezione della riservatezza), Gianluca Vialli (con cui ha parlato di un argomento che si fa fatica ad affrontare come la morte). E poi Paolo Sorrentino, Geppi Cucciari (con cui ha partecipato a un campeggio prematrimoniale per capire qualcosa di più sull'amore), Francesco Mandelli (con cui ha trascorso una notte in un supermercato) ed Elio. «Gli incontri che ho fatto non danno una risposta sulla ricerca della felicità - spiega Cattelan che con questo docu-show deve far anche dimenticare la prova non troppo felice di Raiuno - Direi che generano domande, sia negli interlocutori che ho avuto la fortuna di avere con me in questo viaggio, sia nel pubblico. È un programma umanistico, di introspezione, quindi a volte sono sensazioni quelle che ti rimangono».

Lo show, in 6 episodi, prodotto da

Fremantle, sarà disponibile nei 190 Paesi in cui si vede Netflix per i suoi 220 milioni di abbonati. «Sinceramente sono curioso di chi potrà vederlo fuori dai nostri confini. Non ho idea di cosa potranno pensare», sottolinea.

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