Cecchini, moderno Futurista lancia il museo dell'acciaio

Emanuele Beluffi

«Quando sento che è impossibile farla, allora capisco che la si può realizzare»: questo l'incipit del docufilm che celebra 10 anni di performance, provocazioni e successi di Graziano Cecchini, il futurista del Terzo Millennio, quel Bombaci di ritorno che ha fatto della rivoluzione l'arma del pensiero e dell'azione. Era il 2007 quando «riaccese» Roma tingendo di rosso Fontana di Trevi («Roma deve tornare ad essere la Capitale dell'arte, della vita!») e l'opera video Rossotrevi: due volte nella storia del film-maker Marco Gallo celebra il decennale dello «schiaffo», con numerosi riconoscimenti nei festival nazionali e internazionali.

Graziano Cecchini parla una lingua diversa dagli artisti mainstream, lui non giace nel ventre molle delle istituzioni, eppure è lo stesso artista che ha realizzato stampe fotografiche su lastre d'acciaio in collaborazione con l'ILVA, lo stesso artista con la mostra Ossidazioni in corso a Palazzo Tursi di Genova ed è sempre lui il folle visionario che ha appena protocollato con il comune del capoluogo ligure il progetto del Museo dell'Acciaio con l'obiettivo di realizzare a Genova un hub internazionale di arte e lavoro. Perché l'acciaio è molto futurista...e il cemento è paleozoico!

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