Che disastro: Spider-Man s'è stancato di fare l'eroe

Che disastro: Spider-Man s'è stancato di fare l'eroe

Matteo Ghidoni

da Los Angeles

Di storie dell'Uomo Ragno al cinema se ne sono viste anche troppe, ma Spider-Man: Un Nuovo Universo, in uscita proprio il giorno di Natale in Italia, promette di essere diverso. In effetti, a differenza dei predecessori, il film d'animazione diretto da Bob Persichetti (Monsters VS Aliens), Peter Ramsey (Nelle Pieghe del Tempo) e Rodney Rothman (Late Show with David Letterman), è stato creato ispirandosi soprattutto ai fumetti nati dalla penna dell'eterno genio di Stan Lee e di Steve Ditko, che in questo caso ha svolto il ruolo di coproduttore. Il progetto targato Sony Pictures è molto ambizioso, con uno stile visivo innovativo e proprio per questo ha enormi potenzialità.

Sono gli stessi registi a confidare che ci hanno messo una decina di anni a creare i primi dieci secondi del film, per trovare l'esatto stile che cercavano. Da quel punto fermo sono partiti, per costruire il resto della loro opera.

Il produttore Christopher Miller parla del processo creativo con una punta di orgoglio: «Abbiamo fatto in modo che lo spettatore possa vivere la sensazione di entrare in un comic book tridimensionale, davvero si tratta di una cosa mai vista prima su uno schermo, ne rimarrete stupiti».

Un'altra grande differenza rispetto al passato è che all'inizio di questa storia, della durata di due ore circa, Spider-Man è già una celebrità.

Nella versione originale in inglese, è Jake Johnson (New Girl, Tag) a prestare la voce a Peter Parker: «Vedrete Peter a quarant'anni. Un uomo di mezza età, con il mal di schiena e alle prese con il pensiero di cosa significhi per lui essere Spider Man una volta passata l'eccitazione di quando era ancora un ragazzo alla scoperta dei suoi superpoteri. Incontrerà Miles, il primo personaggio afroamericano a trasformarsi in Uomo Ragno, in sostituzione di Parker. Quell'incontro gli farà ricordare perché ha deciso di essere un supereroe e lo aiuterà a ricominciare ad amare il proprio ruolo, la propria scelta per la vita».

«Il bello di questo film è che raccontiamo una serie di storie che sono già state raccontate, ma in un modo diverso, da una prospettiva nuova, rinfrescante in un certo senso spiega il produttore Phil Lord (The Lego Movie) Ci siamo domandati cosa sarebbe successo se tutte le avventure dell'Uomo Ragno raccontate fino a oggi si fossero incontrate, come universi paralleli che si intersecano in un unico punto. È strano da spiegare, ma vedrete che ci sarà da divertirsi».

Il fatto che a incontrare un supereroe che si sente anziano ed è stanco di svolgere il proprio lavoro, sia un giovane di colore, che ha appena ricevuto gli stessi poteri ed è entusiasta, ha più di un significato. A spiegarlo è Shameik Moore (Dope, The Get Down) l'attore che nella versione inglese presta la voce a Miles Morales: «Credo che ci siano due prospettive differenti a confronto. Miles non vuole un insegnante accanto, non vuole essere il nuovo Uomo Ragno, gli piace andare a scuola e divertirsi. Un bel giorno, viene punto da uno strano insetto, scopre di avere dei super poteri e allo stesso tempo realizza che ci sono delle persone che lo vorrebbero morto. Si trova così catapultato in una dimensione totalmente nuova. Incontra il vecchio Spider Man e gli dice: Sai? Tu, devi insegnarmi un paio di cose».

«Credo che inizialmente Peter non voglia dire proprio nulla a quel ragazzo curioso replica l'interprete dell'Uomo Ragno ma Miles è talmente entusiasta e insistente che Parker finirà con il venire contagiato da quell'energia positiva».

Hailee Steinfeld (Bumblebee) nella versione americana presta la voce al personaggio di Gwen Stacy, primo amore di Parker, che in questa storia si trasformerà in Spider-Gwen. «Intanto sono molto fiera del fatto che in questo racconto ci sia una supereroina donna esclama l'attrice Non una qualsiasi, ma la prima Spider Woman di sempre. C'è qualcosa di particolare in lei, è intelligente e simpatica, ma anche molto sensibile. Finisce con il costruire una profonda amicizia con Miles e Peter».

Ci sono alcuni nomi celebri fra i doppiatori originali di questo film animato. Uno su tutti, Nicholas Cage, che ha prestato la sua voce a Spider-Man Noir, una versione anni '30 del supereroe, che fa parte di un universo parallelo ma che finirà con il fare la sua comparsa. «Ho cercato di rifarmi ai film con Humphrey Bogart, ispirandomi anche in senso vocale al suo modo di parlare - racconta Cage - Ho provato a trasmettere questo al personaggio. È stato molto divertente e penso che ciò si percepisca anche nella pellicola. C'è sicuramente senso dell'umorismo ed è una cosa buona, perché è un aspetto che piacerà a tutta la famiglia».

Varie versioni dello stesso supereroe, provenienti da universi paralleli, che s'incontrano in

un'unica avventura. Un bel casino? I creatori di questo promettente film d'animazione preferiscono definirlo «caos organizzato». In poche parole, a Natale al cinema ci sarà una più che valida alternativa al solito cinepanettone.

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