Che pasticcio con Alec Baldwin e Sienna Miller

Il dramma di James Toback, fuori concorso, non hà né capo né coda e affoga nel nonsense

Che pasticcio con Alec Baldwin e Sienna Miller

da Venezia

Una giovane attrice, bella e famosa, ha un incubo nel suo lussuoso loft, dove vive da sola. L`ex fidanzato, un tossicomane appena uscito di galera sotto cauzione, cerca i soldi per farvi fronte: 22mila dollari... Li vuole da lei, la minaccia con una pistola, parte un colpo, ci resta secco. Lei prima chiama la polizia, «è stato un incidente» dice, poi ci ripensa, «è un falso allarme», e infila il cadavere in un baule. Finalmente si sveglia, però non è stato un brutto sogno, è successo davvero...

Ancora a questo punto, svelando alle autorità il momentaneo nascondiglio del morto e dicendo la verità, la ragazza (Sienna Miller) se la caverebbe con la legittima difesa, ma è passato appena un quarto d`ora e The Private Life of a Modern Woman, di James Toback, ieri fuori concorso, non è un «corto» e, senza essere un extra-lungo, almeno un`ora e dieci minuti li vuole raggiungere: «In letteratura, sarebbe più un racconto che un romanzo», puntualizza il regista... Così, c`è lo spazio per un tenente di polizia sospettoso (Alec Baldwin); per il tentato occultamento del corpo nelle profondità dell`oceano, una scelta dovuta al «mio libero arbitrio» riflette l`assassina per caso; per una cena fra lei, sua madre e il vecchio nonno in preda all`Alzheimer (Charles Gordin). Mangiano cibo cinese, lui scambia la figlia per la moglie e pensa che la madre sia ancora viva, poi balla con la nipote che gli ricorda di quando tutti e tre andarono in Europa, in Italia precisamente, a Venezia, naturalmente, all`hôtel Excelsior del Lido, va da sé... E questo potrebbe essere l`unico motivo perché, dalla finzione alla realtà, The Private Life of a Modern Woman sia adesso presente in laguna.

Sconclusionato (un omicidio che non sta in piedi, uno che esce di galera per cauzione prima ancora di pagare la cauzione...) nella trama, gravato da un`assordante colonna sonora, Shostakovich e Bach per meglio rendere il pathos, appesantita dai continui rimandi all`opera pittorica di Hieronymus Bosch, considerata evidentemente il non plus ultra della pittura d`alienazione, il film spreca dei bravi attori nel tentativo di rendere credibile ciò che credibile non è.

Sienna Miller gira sempre scalza e con un bloc notes su cui scrive freneticamente, non si capisce se una sceneggiatura, un romanzo, le sue memorie, la sua confessione. Lo fa nelle posizioni più scomode, e anche qui si vorrebbe dire al regista di farla rilassare. Truman Capote scriveva a letto.

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