“Hai visto Uma?”
E’ la prima cosa che mi chiede, preoccupata, appena ci incontriamo, Chiara Francini. “E’ rischioso per chi fa questo lavoro 'riscrivere' i propri lineamenti” mi dice, si dice e, immagino, vorrebbe dire anche alla Thurman, apparsa ieri alterata dalla chirurgia plastica.
Chiara, dopo il cinema e il teatro, torna in televisione. Ha appena iniziato, infatti, le riprese di una fiction Mediaset, un progetto top secret: “parlarne è rischioso, proprio come il bisturi sulla faccia di un attore”, mi spiega con un occhiolino.
Tu lo faresti mai, il “ritocchino”?
Gli ospedali mi mettono tanta malinconia. Per entrarci volontariamente dovrei avere un malessere davvero molto forte. Fino ad ora non sono mai stata tanto triste da volerlo fare.
Quindi Chiara si ama?
Sono affezionata al mio corpo. Ci sono dentro da quando sono nata, siamo buoni amici: conosco le sue armi e le bugie che racconta agli altri.
E del tuo carattere, invece, cosa ne pensi?
Mi affeziono ai dettagli. Sono critica, pragmatica e molto riconoscente con chi mi regala un sorriso o con chi mi fa del bene.
Stiamo parlando di favoritismi?
Stiamo parlando di affetti. Il solo "compromesso" che frequento va spezzato in due e riferito agli abiti: “compro” e “messo”, nel senso di “indossato”.
Una self made woman, quindi?
Di più! Sono una “selife” made woman, nel senso che ho una certa perizia nel farmi le foto da sola. Guarda!
Scopro, dal suo smart phone, che oltre ad avere tecnica per l’autoscatto, i follower di Chiara sono a quota 500 mila.
"Il mio ufficio stampa mi ha appena detto che sono l’attrice più cercata sul web!"
E questo come ti fa senitre?
E’ sempre confortante sapere che c’è tanta gente che ha cuore la tua persona (ride).
I social sono una forma di autopromozione o un momento di condivisione autentico?
Il narcisismo c'è, una foto brutta è un'occasione mancata, ma per progredire questo non basta. Contano molto le scelte e quindi le rinunce.
Nell’ultimo periodo hai fatto cinema, "Soapopera", il film di Alessandro Genovesi per cui ha vinto il premio come Miglior attrice protagonista all'ultimo Festival del cinema di Roma, condotto in tv “Aggratis” e “Colorado”, sei stata a teatro con “Ti ho sposato per allegria” di Natalia Ginzburg, ora torni alla fiction... qual è la scelta che vorresti fare?
Sono pronta per un ruolo impegnato. In Italia siamo lenti, arriviamo molto dopo. É difficile concepire un'attrice che abbia più di un registro. Ci vuole quindi grande pazienza (la mia) e grande tenacia (sempre la mia).
In alcune delle foto che mi hai dato per questo articolo assomigli incredibilmente a Oriana Fallaci, interpretata prossimamente sul piccolo schermo da Vittoria Puccini. Quel personaggio ti sarebbe piaciuto?
Sono Toscana, volitiva, sanguigna e diritta, come l'Oriana. Le scelte a cui mi riferivo non possono essere solo mie, ma anche degli altri...
Forse il ruolo arriverà dall’estero. Ho letto sul tuo sito che sarai a Los Angeles durante gli Oscar?
Ficcanaso...
Magari incontri Uma Thurman...
Dici che la riconosco?
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