Chick Corea e Formanek infiammano Vicenza

Si è conclusa la XIX edizione di Vicenza Jazz. Di regola dura una diecina di giorni a metà maggio e coinvolge le migliori sale della città, specialmente il magico Teatro Olimpico del Palladio. Proprio qui si è svolto il concerto di chiusura affidato all'orchestra di Sun Ra.
Della tradizione di Vicenza Jazz fa parte la pubblicazione, ogni anno, di un libro firmato da musicologi di fama che si occupano del tema prescelto dal festival (quest'anno era «Vecchie e nuove avanguardie») ma vanno anche oltre: per esempio, Enrico Bettinello si è ricordato che mezzo secolo fa, nel 1964, si spense giovanissimo Eric Dolphy, che in soli sei anni di grande musica contribuì a determinare nei suoni afro-americani una svolta decisiva. In questa cornice complessa, la palma del concerto più interessante spetta al quartetto del contrabbassista Michael Formanek che ha riunito intorno a sé Tim Berne sax alto, Craig Taborn pianoforte e Gerald Cleaver percussioni. Berne e Taborn si presentarono nel 2012 al Teatro Donizetti di Bergamo alla testa di due gruppi diversi, si scrisse sui quotidiani «la musica di domani». A Vicenza hanno mostrato di ribadire e perfezionare il loro itinerario.
Chick Corea si è esibito al pianoforte solo ed è stato un altro punto di forza della manifestazione. Ha seguìto, come molti usano, il contenuto di un suo cd doppio appena uscito intitolato Portraits, ritratti. Corea, che sta per compiere 73 anni, è apparso in ottima salute artistica e fisica dopo la tenace cura dimagrante a cui si è sottoposto, che gli ha ridato in pieno anche l'agilità delle dita. Ha suonato composizioni dei musicisti da lui più amati - Thelonious Monk, Bud Powell, Alexandr Scriabin, Bela Bartòk - e poi ha virato su temi suoi, i celebri Children's Songs e alcuni ritratti sonori di città che gli sono care. Visto che parliamo di solisti illustri, non va dimenticato il batterista Hamid Drake in duo all'Olimpico con Napoleon Maddox e in trio al jazz club del Bar Borsa sotto la Basilica palladiana, per confermare che oggi Drake non ha rivali al mondo.

Fra gli italiani, senza confronti sono pure i quattro continuatori del messaggio di Ornette Coleman (Fabrizio Bosso, Rosario Giuliani, Enzo Pietropaoli, Marcello Di Leonardo). Chi non c'era ascolti il loro cd-capolavoro.

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