La nostra vita da oltre un anno è stata letteralmente stravolta. A causa un nemico invisibile, siamo stati costretti a ridefinire il lavoro, la socialità e le abitudini. Senza saperlo è stata scritta una pagina controversa della nostra modernità che non si potrà dimenticare facilmente. Questa narrazione che passa da una paura a un’altra, da un raggio di speranza e a una voglia di ricominciare a vivere a tutti i costi, oggi viene stigmatizzata al cinema come in tv. Anche il mondo della finzione si è dovuto adattare a questa nuova normalità, raccontando la vita di tutti i giorni in epoca di distanzimento, quarantena, mascherine e gel igienizzanti. Con questo incipit è stata realizzata la miniserie tv dal titolo L’amore al tempo del corona, che è stata trasmessa in America nell’agosto del 2020 sul canale della Freeform, e qui in Italia è disponibile su Star (estensione di Disney +) dal 26 marzo, dove sono presenti tutti gli episodi prodotti. Un viaggio in una nuova normalità, in un racconto fresco e audace, capace di miscelare la realtà che tutti stiamo vivendo con gli stilemi di una drama intra-generazionale.
L’amore i tempi del corona: di cosa parla la miniserie tv
Sono 4 le storie che si intrecciano, 4 storie tutte diverse tra loro con un unico punto di vista: come affrontare la vita e come continuare a vivere nonostante il virus e la quarantena. C’è la coppia formata da Sophie (Ava Bellows) e Paul (Gill Bellows) che sono costretti a vivere sotto lo stesso tetto a causa della pandemia. Lei è un’artista disoccupata, lui è un assicuratore che pensa solo al lavoro trascurando la famiglia. I due, proprio durante questo periodo di quarantena forzata, cominciano a rivalutare l’importanza di essere una famiglia. E poi ci sono Elle (Rainey Qualley) e Oscar (Tommy Dorfman).
Amici e coinquilini, entrambi sono alla ricerca dell’uomo giusto e proprio durante la quarantena si addentrano nel mondo degli appuntamenti online con dei risvolti inaspettati. Con loro c’è James (Leslie Odom Jr, ora nel cast di New Amsterdam) e sua moglie. Entrambi sono lanciati nelle loro carriere con una famiglia da gestire, vorrebbero però mettere al mondo un altro figlio ma questo desiderio apre una crepa nel loro rapporto forse impossibile da sanare. Infine c’è la toccante storia di Nada (L. Scott Valdwell), donna di colore che sta organizzando la festa per i suoi 50 anni di matrimonio, la quale approfitta di questo difficile momento per ricucire il rapporto con suo figlio. Sono storie semplici ma d’impatto quelle che sono raccontate nella serie tv, e funzionano proprio perché sono drammaticamente reali.
La prima serie tv girata durante la quarantena
L’amore ai tempi del corona è stato un esperimento unico nel suo genere, sviluppato in un momento assai difficile per il mercato televisivo di oggi. Solo un anno fa, infatti, i set erano ancora in ferie forzata e le produzioni stavano cercando un modo di ripartire ma in sicurezza. La miniserie è stata una delle prime a essere realizzata nei mesi della pandemia, quando si conosceva ancora poco del virus e dei suoi effetti. Si loda proprio per questo. È stata creata da Joanna Johnson, che è conosciuta ai più per aver preso parte a Beautiful, storica soap-opera americana e in onda anche qui in Italia da anni su Canale 5, nel ruolo di Caroline Spencer. Dopo la sua esperienza come attrice si è re-inventata come sceneggiatrice. Prima nella comedy Hope & Faith e poi in diversi progetti dedicati al pubblico dei più giovani. Qui figura sia come creatrice che come sceneggiatrice.
Il progetto è stato annunciato in America nel maggio del 2020. Girata in un paio di mesi con set blindatissimi, alcuni membri del cast hanno convissuto per evitare di essere contagiati. L’amore al tempo del corona è stata la prima serie tv che è entrata in produzione durante la quarantena imposta dal governo. Infatti, il cast è stato sottoposto a tampone tre volte alla settimana, soprattutto per le scene in cui erano previste baci e abbracci, ed ha rispettato l’uso delle mascherine e del distanziamento. Poche sono le scene in esterno, ed è stato decisivo l’utilizzo di cellulari e computer, per ridurre all’osso la possibilità di socialità con cast e crew. Nonostante le restrizioni, però, è uscito fuori un progetto molto dignitoso. Il virus c’è ma è come se non si vedesse. A parlare sono le vicende dei singoli personaggi.
Un esperimento riuscito, ma…
La serie tv nasce per un’esigenza. Raccontare la realtà che tutti stiamo vivendo. Il piccolo schermo da sempre si è fatto portavoce della nostra contemporaneità e, in questo caso, non poteva sfuggire dal fotografare il drammatico periodo storico che stiamo ancora vivendo. L’amore al tempo del corona però non si focalizza sui drammi degli ospedali, sui morti, sulla paura del contagio, ma apre una finestra sulla vita di un gruppo di persone che affronta come meglio può un grave problema sanitario. Un’idea originale, questo è pur vero, ma non funziona come dovrebbe. Anche se le storie sono sincere non raggiungono il cuore del pubblico, perché sono illustrate con troppa superficialità. Una scelta di stile, ma la realtà, quella vera, è ben diversa. Qui si punta solo al fattore emozionale, a strizzare l’occhio del pubblico, e nel raccontare con perbenismo un momento assai triste della nuova quotidianità.
Mascherine e distanziamento: come il virus ha cambiato le serie tv
Tutto questo però pare che diventerà consuetudine. Se L’amore al tempo del corona ha cercato di evidenziare com’è cambiata la vita della gente comune con l’avvento del virus, ci sono altri prodotti del piccolo schermo che hanno affrontato l’argomento, e lo hanno fatto con temi e modi molto diversi. Come Grey’s Anatomy, ad esempio, che ha impostato la stazione 17 solo sulla pandemia. È successo con The Resident, Good Doctor e anche in This is Us, in cui i drammi della famiglia Pearson si sono uniti a quelli del Covid-19.
È successo in Shameless che nella stagione 11 ha raccontato il degrado della periferia di Chicago durante le prime fasi della pandemia. Questi sono esempi funzionali, da L’amore ai tempi del Corona invece ci si aspettava forse qualcosa di più. Non il classico drama in odore da soap-opera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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