Le consapevolezze estreme di Busi: all'ultima cena fa a pezzi l'Italietta

In un monologo-fiume lo scrittore mette alla gogna l'intera società

Massimiliano Parente

È sempre stato il più grande scrittore italiano vivente, come lo stesso Aldo Busi si è autodefinito prima ancora che lo definissero gli altri, oggi è il più grande scrittore italiano morente, nel senso che si è ritrovato a scrivere libri postumi, che non aveva messo in conto. Dopo una pausa durata oltre un decennio, Busi ha rotto il silenzio tre anni fa con Vacche amiche (seguito da L'altra mammella delle vacche amiche), e ora, a sorpresa, esce un libro dal titolo emblematico: Le consapevolezze ultime (Einaudi Stile Libero, pagg. 144, euro 15).

Qui c'è una cena, con direttori di banca, avvocati, politici, sindaci, faccendieri, a fare da pretesto narrativo a un testo che in realtà è un lungo monologo morale. Alla gogna viene messa tutta la società italiana, i suoi vizi, la sua corruzione, la sua scarsa etica intellettuale, per poi denunciare, più in generale, l'intera natura umana.

Una scrittura fluviale, un Busi estremo, esasperato, intransigente, stanco, che non lascia respiro al lettore, anzi vuole toglierglielo una volta per tutte, e ci riuscirà, con pagine e pagine senza un punto e piene di subordinate incastonate in altre subordinate, in un mondo che ormai legge al massimo le due centinaia di caratteri di un tweet.

Con arringhe lunghissime di fronte ai commensali provinciali e allibiti, contro l'omofobia, perché «chi manifesta disprezzo per gli omosessuali, oltre a essere quasi sempre un omosessuale represso lui o lei, odia in segreto anche le donne e non vede l'ora di tirare il collo a una in particolare». Contro l'amore comunemente inteso, perché «si ama o si odia qualcuno solo per l'ignoranza che se ne ha». Contro ogni essere umano, perché «tutti stanno covando qualcosa, un rancore, un'aspettativa illegittima che non guarderà in faccia a nessuno né starà a ascoltare le sue ragioni se vi si opporrà, io no». Contro le banche, contro gli affaristi, contro chi evade le tasse (a sentire Busi però le paga solo lui), contro lo Stato, contro la Chiesa, contro anche l'editoria italiana, che è «la carta ricalcante del palinsesto prevalente sia in Rai che nelle tv commerciali: ricette di cucina».

Unico difetto: Busi non salva nessuno, ma cede sempre alla tentazione di assolvere se stesso e proporsi come esempio morale

irripetibile. In ogni caso: di Aldo Busi leggete i libri (questo e tutti gli altri), ma evitate di invitarlo a cena, anche perché, dovesse accettare, tra altri due anni se ne lamenterebbe per altre centocinquanta pagine.

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