Emergenza o psicosi Coronavirus? Dopo il rapido excursus della malattia nel nostro Paese, sempre più persone si dicono preoccupate e sconvolte da quanto sta accadendo nel Nord Italia. Nonostante i politici continuino a rassicurare, l'allarme non sembra rientrare e anche i personaggi del mondo dello spettacolo iniziano a mostrare qualche segno di preoccupazione. Tra loro c'è Rita Dalla Chiesa, autrice poco fa di un tweet dal quale traspare la sua agitazione per quanto sta accadendo nel nostro Paese.
"Io capisco il diritto alla privacy. Ma se ci tengono nascosti i nomi delle persone 'sospette', il contagio si allarga come un cerchio nell'acqua", esordisce la conduttrice su Twitter, dove il suo post è diventato virale in poco tempo con quasi 1.500 mi piace e 430 retweet. Il messaggio di Rita Dalla Chiesa continua con la spiegazione della sua affermazione: "Chi è entrato in contatto con quelli ricoverati ha il diritto di saperlo, per potersi controllare." Dalle sue parole emerge tutta la preoccupazione per quanto sta accadendo in Italia, dove ormai i casi di contagio hanno superato le 50 unità. Piemonte, Lombardia e Veneto sono le regioni maggiormente colpite per il momento, se si esclude la coppia di turisti cinesi trovata positiva a Roma.
Se da un lato la reazione di Rita Dalla Chiesa appare lecita, dall'altra non tutti la pensano allo stesso modo e non hanno rinunciato a intavolare una discussione con la donna, contestandone le idee. "Ora ho capito, signora: lei non è cattiva, fa solo veramente fatica con ragionamenti più complessi. Si astenga, la prego. Non è necessario esprimersi su tutto", scrive una donna evidentemente in disaccordo con quanto detto da Rita Dalla Chiesa. Sono tanti i commenti di questo tipo che si leggono scorrendo le risposte sotto il post della conduttrice. "Hanno isolato tutti quelli che hanno avuto contatti e fatto i tamponi. In Lombardia le cose funzionano. Certo i nomi al telegiornale no! Ma vi pare?", scrive un'utente alla quale Rita Dalla Chiesa ha deciso di rispondere: "La persona colpita non credo possa ricordare tutti i luoghi frequentati e tutte le persone incontrate. Se, in qualche modo, si spesse chi è, saranno gli altri che potranno dire 'in quel locale, in quel dato giorno, c'ero anche io'. Certo, in questo modo la privacy va a farsi benedire."
Rita Dalla Chiesa non è che l'ultimo volto noto a esternare la sua preoccupazione.
Hanno fatto scalpore poche settimane fa le foto di alcuni personaggi che, in viaggio, hanno deciso di munirsi di mascherina contro i contagi. Una misura che a molti è sembrata eccessiva ma che, alla luce di quanto sta accadendo, sempre più persone sembrano prendere in considerazione.Io capisco il diritto alla privacy. Ma se tengono nascosti i nomi delle persone “sospette”, il contagio si allarga come un cerchio nell’acqua....Chi è’ entrato in contatto con quelli ricoverati, ha il diritto di saperlo, per potersi far controllare.
— rita dalla chiesa (@ritadallachiesa) February 21, 2020
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