Così gli hippy e il femminismo hanno cambiato anche il sesso

Con la Contestazione, la famiglia tradizionale è entrata in crisi Ma in Italia ha prevalso una visione più marxista che libertaria dell'eros

Così gli hippy e il femminismo hanno cambiato anche il sesso

Oggi con l'espressione «Il '68» si designa un' epoca di profonda trasformazione della vita sociale e politica creata dai movimenti giovanili fra gli anni 1960 e 1970. Tutto è cominciato nei primi anni '60 in California col gruppo Evergreen ed ha avuto la sua prima manifestazione politica a S. Francisco nel free speach movement del 1964, poi si è articolata in diverse correnti: alcune anti Vietnam, altre per la liberazione dei neri, ed una che voleva il rinnovamento della vita quotidiana sessuale ed emotiva «qui ed ora». Una corrente che chiameremo per semplicità hippy ed è da questa più che da ogni altra che è venuta la rivoluzione sessuale.

La prima conseguenza della rivoluzione sessuale fu la rottura dei legami di coppia. Era il modello stesso dell'amore di coppia ad apparire improvvisamente superato, malato e paralizzante e fu naturale pensare di sostituirlo con un modello più ampio e libero: un ideale di appartenenza al gruppo, di fratellanza che sfociava in un rafforzamento dei legami erotici comunitari. Si diffuse la convinzione che non era bene legarsi a una singola persona, perché i legami legano e una persona sola non esaurisce mai il mondo dell'altro, per quanto ricca sia la sua personalità e i suoi talenti. Questo processo rivoluzionario è avvenuto all'interno di un processo più ampio politico, sociale culturale. Di quegli anni di grande fervore ricordiamo anche grandi affollamenti come Woodstock, ma ne avvenivano un po' ovunque, anche in Italia: erano ritrovi dove i giovani stavano nudi come se fossero vestiti e facevano l'amore liberamente senza l'idea di possedersi e senza obblighi. Avevano il senso di una liberazione sconfinata, non solo dai legami ma dalle responsabilità della vita. Di colpo si era liberati dal peso dell'ingresso nell'età adulta: un taglio netto dall'oppressione della società che costringeva i giovani, dopo la breve parentesi degli anni universitari, a perdere le energie migliori per tuffarsi in matrimoni tediosi, lavori tristi e marmocchi piangenti. Non la si voleva più quella vita già finita prima di iniziare: non si voleva la responsabilità, l'impegno, la fatica fisica, gli obblighi sociali, le pappe e i pannolini. Quella generazione guardava con commiserazione il mondo dei suoi genitori, così privo di eros e di spontaneità e creava un futuro nuovo, libero ed esaltante.

Ma sbaglieremmo a legare la rivoluzione sessuale al solo mondo hippy. Nel 1966 usci il libro La mistica della femminilità di Betty Friedan. La Friedan attacca e deride l'ideologia americana della donna che sogna di realizzarsi nel matrimonio e nella cura del marito e dei figli rinunciando ad ogni progetto professionale e di inserimento nel mondo politico. Chiuse nelle loro villette suburbane le giovani donne americane che spesso avevano studiato al college, morivano di noia mentre nel frattempo le loro compagne si scrollavano di dosso matrimonio, famiglie, lavoro per vivere liberamente il sesso, la musica e la droga. L' incontro fra il messaggio colto della Friedan e la vita concreta hippy ebbe un effetto esplosivo da cui nacque il movimento femminista. Questo processo di trasformazione arrivò in Italia con alcuni anni di ritardo, verso il 1966 come cambiamento nel campo dell'abbigliamento del costume e dello svago (rock, cappelloni, locali piper, musica dei Beatles etc. ), poi, improvvisamente nell'autunno del 1967 sul piano politico con la nascita, fra L'università Cattolica e la Statale di Milano, del movimento studentesco marxista.

Anche il femminismo per molto tempo in Italia è stato declinato in termini marxisti, l'uomo come il capitalista proprietario che sfrutta il lavoro delle femmina operaio. Questa corrente di pensiero vedeva nell'esaltazione della grazia e dell'eleganza femminili una delle cause più forti della sua sottomissione. Sino a che la donna avesse accettato di abbellire e impreziosire il suo corpo, come le veniva insegnato a fare sin dalla più tenera età, sarebbe sempre rimasta un oggetto di desiderio e soddisfacimento del maschio padrone, perdendo così la propria capacità di svilupparsi come un soggetto pensante, libero e autonomo. L'educazione alla bellezza è stata per lungo tempo ritenuta uno dei fattori che maggiormente avevano storicamente contribuito a tenere le donne in condizione di quasi servitù, disinteressate allo studio e incapaci di riflettere, salvo poche eccezioni. Vi fu anche un vero attacco all'innamoramento, che predisponeva le donne alla rinuncia di ogni ambizione personale per amore e un attacco alla coppia monogamica. Nelle comuni marxiste doveva valere il comunismo erotico: le donne dovevano accoppiarsi coi compagni maschi che lo desideravano senza pretese di esclusività e quindi senza gelosie, poi dedicarsi alle attività politiche e sociali. Poi, con il trionfo della moda Italiana in tutto il mondo, questo atteggiamento è stato abbandonato e la bellezza e la valorizzazione del proprio corpo è stata vista come un mezzo di emancipazione sul maschio, La tradizionale antinomia bellezza intelligenza è del tutto caduta.

E oggi? Buona parte di ciò che accade ora è la conseguenza dei processi che abbiamo descritto. Gli ordini del passato sono saltati e siamo in una fase di sperimentazione, dove coesistono sia relazioni di tipo tradizionali, e nuove forme di famiglia allargata e ricostruita, erotismo senza amore e con amore. La sessualità e diventata sempre più precoce come l'uso di droghe. Si stanno diffondendo anche forme di amicizia erotica più leggere e promiscue. Il maschio dopo una fase di smarrimento si è reso conto di poter trovare nella donna non solo una concorrente agguerrita, ma anche una partner intelligente e capace sul lavoro e nella vita La caduta dei pesanti tabù sessuali ha fatto scoprire a entrambi il sesso piacevole e privo di rischi.

Non possiamo prevedere il

futuro, possiamo segnalare solo alcune tendenze in atto. Il sesso precoce si accompagna alla bisessualità, la separazione fra sesso e amore porta a nuove tensioni amorose. La crisi della coppia genera una caduta della natalità.

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