Puntata particolare di Quarta Repubblica. Sicuramente unica nel suo genere: il conduttore, Nicola Porro, anziché essere in studio a dirigere gli interventi degli ospiti, porta avanti la trasmissione "da remoto". Il motivo? È entrato a contatto con un positivo e dunque non ha potuto accedere agli studi Mediaset.
Il vicedirettore del Giornale è vaccinato con booster. Assicura che "il soggetto positivo con cui sono entrato in contatto ha tre dosi e sta come un drago". Ma condurre una trasmissione per quattro ore con la mascherina Ffp2 sarebbe stato decisamente complicato. Dunque è rimasto a casa, in collegamento. "Sto bene, ho fatto tutti i miei vaccini, ho un tampone negativo - spiega Porro - Però ci sono delle regole in Italia che 7,7 milioni di italiani conoscono bene: regole che sostanzialmente ci costringono ad un lockdown burocratico".
Nel corso della trasmissione, c'è stato anche un piccolo battibecco con Tommaso Labate, giornalista del Corriere. Porro, in quanto vaccinato anche con dose booster, secondo le nuove regole del decreto del 30 dicembre, potrebbe "uscire" liberamente ed evitare la quarantena, ma dovrebbe indossare sempre la mascherina Ffp2. Il conduttore ha voluto però sottolineare la posizione di circa 7,7 milioni di italiani che si trovano di fatto in un "lockdown burocratico". Persone vaccinate con due dosi, ma non ancora con il booster, che in quanto "contatti stretti" di un positivo devono stare chiuso in casa e poi sottoporsi a un test.
Senza contare i "positivi che stanno bene, sono asintomatici dopo 3 dosi, ma devono comunque fare l'isolamento". Un castello burocratico che, denuncia Porro, rischia di portare a situazioni paradossali: "La gente non si tampona più, preferisce fare tutto da sola, perché altrimenti rischia comunque di doversi fare la quarantena".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.