Focalizzato, ecco, focalizzato è lo stato d'animo giusto di Cesare Cremonini mentre parte il suo tour indoor (Palazzo dello Sport di Roma fino al 5, Bologna dal 7 all'11 e Forum di Assago dal 13 al 17 novembre). Lui spiega subito: «Il mio è un progetto artistico e lo declino non solo negli stadi, dove questa estate ho suonato concerti straordinari, ma pure nei palasport. Dopotutto nella mia carriera ho suonato ovunque fosse possibile».
E lo farà seguendo una delle sue linee guida più inflessibili: «La mia scaletta non è soltanto un grande, meraviglioso karaoke, ma si confronta anche con quanto accade in questi giorni. Perciò cantare Possibili scenari avrà un significato e un messaggio ancora più forte». Insomma sui 27 brani del concerto, ben 26 sono stati pubblicati come singoli e soltanto uno, Sardegna, è una new entry sul palco. Però c'è qualcosa di più, e Cremonini lo spiega con il suo linguaggio immaginifico, arzigogolato e pieno di riflessioni: «Ho immaginato questo spettacolo come immersivo e perciò ho deciso di sfruttare una tecnologia particolare che non credo sia mai stata utilizzata da altri artisti italiani».
In sostanza ci saranno due delfini e due pianeti (gonfiati ad aria compressa e manovrati con esperienza) che interagiranno con l'artista. «Trasformerò il palasport in un acquario», sorride lui esagerando prima di raccontare che, nel concerto di «prova generale» a Mantova, «ho visto gli occhi degli spettatori davvero meravigliati. A un certo punto io volo sopra il palco e danzo in aria con i delfini. Voglio alzare l'asticella del live e credo che, a parte il maiale dei Pink Floyd, una cosa del genere non si sia mai vista in uno show italiano. In poche parole, è un concerto di immersività: voglio trasformare lo spettatore in una parte fondamentale dello spettacolo».
Comunque il 2022 di Cesare Cremonini finora è stato un successo dietro l'altro. La performance al Festival di Sanremo che ha esaltato tutti. Il disco La ragazza del futuro. I concerti negli stadi («Quello di Roma mi è piaciuto di più di quelli di Milano e Imola»). Quattrocentocinquantamila biglietti venduti. E ora questo giro nei palasport con un mega palco e un approccio come sempre «felliniano perché io sono molto sensuale, fisico, carnale». Non a caso, tra gli spettatori gli piacerebbe avere Paolo Sorrentino e «alla fine chiedergli che cosa ne pensa».
Focalizzato, si diceva. Cesare Cremonini è quasi contagioso quando parla del proprio spettacolo poche ore prima di debuttare sul palco di Roma. Entusiasmo e visioni. Forse è merito di quest'anno straordinario per me».
O forse dipende dalla quantità di progetti che sta seguendo, compreso il film su Lucio Dalla. O più probabilmente l'entusiasmo è merito della consapevolezza di un artista che, a 42 anni, ha le idee chiare come mai prima d'ora.
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