Crozza firma con La7

Siglato un accordo triennale con Cairo. Il comico smentisce il colloquio col Messaggero in cui diceva che il Pdl attacca solo artisti di sinistra. Ma il giornalista replica: "Ho tutto registrato"

Maurizio Crozza si esibisce sul palco del teatro Ariston
Maurizio Crozza si esibisce sul palco del teatro Ariston

Maurizio Crozza resta a La7. "Abbiamo siglato un accordo triennale con Maurizio Crozza di totale esclusiva, che inizierà a gennaio 2014 e terminerà a fine 2016". Cosi Urbano Cairo durante la conferenza stampa convocata per annunciare l’intesa. Top secret il cachet dell’artista, che comunque continuerà a fare la copertina di Ballarò, il programma di Rai2. Ma la rottura della trattavia con la Rai, dopo le polemiche di questi giorni sui compensi faraonici, non è andata giù al comico. Che, in un colloquio col Messaggero, ha esternato il suo disappunto. Secondo Crozza, dietro gli attacchi di Renato Brunetta - e più in generale di pdiellini e grillini - c'è l'intento di colpire artisti e intellettuali di sinistra. Il tutto senza considerare i benefici. A tal proposito, l'artista ricorre alla "parabola del maiale": "È giusto controllare i costi della Rai. Ma io controllerei anche i ricavi. Perché, se un salumiere spende dei soldi per comprarsi un maiale, poi se lo tiene perché si affeziona? No. Il maiale è un investimento. Sul maiale il macellaio ha un progetto: ci fa i salami. Li vende e ci guadagna. Io, forse forse, avrei potuto essere il maiale di Raiuno. Da me potevano tirar fuori anche due coppe e un pregiato culatello". Ma "forse sbaglio", ha aggiunto il comico, "d'altra parte io non sono un Nobel mancato come Brunetta, sono solo un Raiuno mancato. E infatti, nel dubbio, ho preferito farmi da parte". In merito al colloquio col Messaggero, Crozza ha però smentito "categoricamente di aver mai rilasciato un’intervista al Messaggero e a nessun altro giornale. Dunque la frase che gli viene attribuita ("Vedo che nel mirino finiscono solo artisti considerati di sinistra") non è mai stata pronunciata. Mi stupisco molto nel leggere un’intervista totalmente inventata e valuterò l’opportunità di adire le vie legali".

Il giornalista del Messaggero Alberto Guarnieri però non è dello stesso avviso: "Sono stupito che Maurizio Crozza smentisca se stesso e le cose che analogamente ha detto davanti a una platea di tre milioni e mezzo di persone come quella di Ballarò. Vorrei anche precisare che non si tratta di un'intervista, come ho scritto, ma di un colloquio. Sulla frase che ha tanto colpito Crozza, ovvero Vedo che nel mirino finiscono solo artisti considerati di sinistra devo ammettere che non mi è stata riferita direttamente da lui, ma da una persona a lui molto vicina dopo un colloquio con Crozza stesso.

E si poteva comunque evincere anche dalla battuta del comico durante Ballarò, quando rivolgendosi al conduttore Giovanni Floris dice Giova, la prossima volta tocca a te. Tutti gli altri virgolettati invece li ho registrati".

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