Cusa, il batterista-produttore col pallino dei nuovi gruppi

Ha inciso un cd con The Assassins e guida il collettivo Naked Musicians

Cusa, il batterista-produttore col pallino dei nuovi gruppi

Poi dicono che i siciliani sono indolenti. Si vede che non hanno mai visto Francesco Cusa, Catania 1966, poi Bologna, laurea al Dams e da allora nemmeno un minuto fermo. In questi giorni è in tour con una delle sue sei o sette formazioni. Batterista, compositore, scrittore, è in libreria da poco Novelle crudeli, (Eris Edizioni), in cui Cusa si distingue per un ironico cinismo nel raccontare le peggiori nefandezze umane, colte nella loro quotidianità casalinga. E nella musica, per certi versi, mantiene questo tocco sinistro ed eternamente incalzante. The Assassins è il nome del trio con cui ha inciso il suo ennesimo disco, The Grace and the Beauty: fra quelli da musicista e quelli da produttore siamo quasi a 50 album. Perché se non ha le bacchette in mano, Cusa sta al timone del collettivo-etichetta ultra alternativo e no profit Improvvisatore Involontario, che reinveste tutti i proventi nelle nuove produzioni discografiche, fondato con i chitarristi Paolo Sorge e Carlo Natoli. Roba di avanguardia ma soprattutto di confine frai generi, che coinvolge artisti di mezzo mondo. Non necessariamente musica comprensibile solo agli addetti-adepti, ma anzi, sempre con una certa ironia anche nel riprendere materiali classici e rimestarli. Del resto The Assassins sembrano un mix fra i Goblin e il free jazz anni 70, il rock progressive e la contemporanea sfrenata. E poi?

Poi c'è Bassesfere, una delle più brillanti associazioni musicali degli ultimi anni, che Cusa fondò con altri amici nel 1993, per poi rendersi indipendente, all'inizio del terzo millennio. Bassesfere ha base a Bologna, produce concerti, festival, promuove seminari e da un po' ha anche la sua etichetta (Bassesferec). Insomma una altro vulcano in movimento.

Ma non poteva bastare così. E allora Cusa ha pensato: tutti questi musicisti incontrati negli anni fra etichetta, concerti e collettivo, perché non li raduno in un unico gruppo? E così fu, più o meno.

Da qui nacque Naked Musicians, formazione stravagante fatta di professionisti e dilettanti, che vive sotto la direzione di Cusa il quale, con gesti convenzionali molto precisi (c'è una gallery divertentissima sul sito www.francescocusa.it), conduce le improvvisazioni totali di questa orchestra, che non poteva che essere quindi definita «improrchestra».

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