Si chiama Sky Art Channel HD e nasce con una mission difficile: intercettare l'interesse di quei quattro milioni di italiani (circa l'8% della popolazione) che, secondo una ricerca Sinottica Eurisko, leggono sei o più libri l'anno, visitano una mostra o un museo ogni tre mesi, vanno a teatro con scadenza quadrimestrale e sfogliano una o più riviste d'arte. Non proprio mosche bianche, anche in ragione del fatto che il 23% di loro risulta già abbonata a Sky, ma comunque un pubblico selezionato, per il quale la tv a pagamento di Rupert Murdoch inaugura il primo novembre l'ambizioso progetto di un canale in Alta Definizione, che parli d'arte e spettacolo mescolando entertainment e approfondimenti, anche grazie a produzioni originali che strizzano l'occhio a un pubblico più allargato, perché sfruttano linguaggi e format che l'audience - anche quella di massa - già conosce.
Un esempio? «Potevo farlo anch'io», in cui il critico Francesco Bonami si confronta con il «Cattelan sbagliato». Non Maurizio, l'artista più pagato al mondo, ma Alessandro, il conduttore di X-Factor. Il trailer del programma dice tutto. Cattelan è al supermercato, e mette nel carrello un barattolo di zuppa Campbell's. Bonami lo aspetta dietro la cassa, con tanto di camice bianco, e batte lo scontrino: più di un milione di euro. Si tratta di capire che cosa viene considerato arte e contemporanea e perché, in un dialogo d'iniziazione tra l'uomo della strada e una voce dissacrante che dissezioni il sistema dell'arte contemporanea dall'interno. E ancora «Street Art Contest»: quattro artisti di strada, Alicé, El Euro, JB Rock, MrFijodor, che si sfidano sul terreno di gara dell'ex mattatoio di Testaccio, in un luogo di Roma carico di umori metropolitani. Ognuno ha la sua tecnica e la propria storia, appartata dal mainstream, vicina alla poetica dei b-boy, dei writers e dell'hip hop. A raccontare le loro storie e la sfida è, in una lingua mutuata anch'essa dalla strada, Frankie Hi Nrg, uno dei pionieri del rap in lingua italiana. Ma c'è spazio anche per il teatro, che notoriamente in tv funziona poco. «Abbiamo pensato allora di creare un format da zero - spiega Roberto Pisoni, direttore di Sky Arte - in modo da dar la possibilità a ogni attore di portare in scena, su di un palcoscenico nudo, il monologo che considera il sogno nel cassetto». A qualcuno verrà in mente Fabrizio Bentivoglio, quando nella prima scena di Turné recita Paint it black degli Stones. L'idea di Atto Unico è un po' quella: il testo potrà anche essere una canzone, una poesia, il lacerto di un cult movie, l'elenco del telefono. Ancora una volta dunque qualcosa a metà tra sperimentazione e gli azzardi «senza rete» a cui ci hanno abituato i contest.
Il lancio in grande stile avverrà con Michelangelo - Il cuore e la pietra, docufiction con cui il nuovo canale intende celebrare i 500 anni della Cappella Sistina. Più che l'artista viene analizzato il Michelangelo privato, con più di una concessione al cliché de Il tormento e l'estasi. Per il grande pubblico ci sarà anche la possibilità di vedere per la prima volta i bozzetti preparatori accanto alla realizzazione completa. Più vicino insomma alla tradizione spettacolare dello documentaristica britannica che al «vorrei ma non posso» degli sceneggiati Rai. A incarnare il Michelangelo impegnato con la volta commissionatagli da Giulio II sarà Massimo Odierna, mentre nei panni dell'artista anziano vedremo Rutger Hauer, e Giancarlo Giannini presterà la voce a lettere e poesie del maestro.
Ma il palinsesto del canale non si ferma alle arti figurative. La programmazione sarà anzi divisa in serate tematiche. Il martedì, all'insegna dell'«art entertainment», sarà incentrato sui talent show. Il mercoledì è riservato a pop e rock, il sabato alla musica classica, mentre la domenica Art Today aprirà finestre su fotografia, architettura, design.
Funzionerà? In Francia l'idea di una tv che parli solo d'arte e cultura è piaciuta.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.