Oramai sappiamo fin troppo bene che Stranger Things è la serie del momento. E non solo. È una tra le produzioni di Netflix più celebri del colosso dello streaming. Amata e apprezzata, soprattutto, per essere sia un racconto intra-generazionale che una storia horror dalle venature fantasy. È con queste particolarità che Stranger Things si è imposta nel mercato televisivo di oggi. La stagione 4, arrivata a tre anni di distanza dalla precedente, ha rappresentato un vero e proprio punto di svolta per le vicende e per tutti i protagonisti coinvolti, proiettati verso un’avventura al limite dell’assurdo e verso un viaggio pericoloso per salvare loro stessi e la città di Hawkins da un nemico insidioso che proviene dal Sottosopra. Da questo punto di vista, la serie ha tutte le potenzialità per emergere e imporsi nell’offerta televisiva di oggi, ma non è tutto oro quello che luccica.
Stranger Things conversa tutta la sua vitalità e quella voglia di far divertire con gusto il suo pubblico, regalando ancora una volta un’immagine sulla gioventù che è cresciuta negli anni ’80, ma al netto delle aspettative, la stagione 4 non ha "bucato lo schermo". Anzi, dei 9 (lunghissimi) episodi, pochi sono degni di nota e funzionali alla vicenda. Quindi, possiamo dire che Stranger Things ha esaurito le idee? No, perché il quarto capitolo – nonostante tutto - apre nuovi orizzonti narrativi, ma senza l’effetto sorpresa c’è il rischio di cadere e di affogare in pantano da cui è impossibile uscire vivi.
La battaglia finale contro Vecna, cosa succede negli ultimi due episodi
Attenzione, qui potrebbero esserci spoiler.
Dunque, non facile riassumere ciò che avviene in questo lungo finale di stagione. Avevamo lasciato il gruppo mentre si preparava allo scontro con Vecna ma questo è solo la punta dell’iceberg. Attraverso un lungo flashback, si scopre che è stata proprio Undici ad aprire per la prima volta il portale con il Sottosopra, confinando Harry e lasciandolo al suo destino. Un avvenimento che, inevitabilmente, ha avuto le sue conseguenze. Infatti è stato proprio Harry che ha mosso i fili della vicenda solo con l’obbiettivo di prendersi la sua vendetta.
Undici utilizza tutte le sue capacità per entrare nella mente di Mike e affrontare Vecna in uno scontro all’ultimo sangue. Il demone ha dei poteri superiori e, nonostante le difficoltà, la ragazzina riesce comunque a divincolarsi. Ma non è tutto perché alla fine Vecna riesce comunque ad avere la meglio e apre ben 4 potarli su Hawkins scatenando il panico. Il gruppo si riunisce dopo tante peripezie, proprio al capanno di Hopper e di fronte a loro si paventa un nuovo e terribile nemico da combattere ma questa volta la posta in gioco è molto alta.
Una storia troppo frammentaria
Stranger Things resta un grande spettacolo per gli occhi, l’anima e cuore ma di sicuro la stagione 4 ha faticato nel trovare la sua strada. Come è giusto che sia, i personaggi sono andati avanti con loro vite. C’è chi si è trasferito dall’altro lato del paese e affronta i problemi del liceo, c’è chi invece deve fare i conti con un cuore spezzato e chi ancora cerca il proprio posto nel mondo. A questo spiegone iniziale, che occupa quasi tutto il primo episodio, prende forma una trama parallela. Una ragazza muore in circostanze poco chiare e, subito, si pensa al Sottosopra e alle creature che vivono in quel mondo. Ciò che è stato dilatato in 5 episodi poteva essere riassunto in poco meno di un’ora, riuscendo così a compattare una vicenda che, di fatto, ha una costruzione molto capillare e originale. Ma, con tutto il gruppo separato, la storia si fa pesante, prolissa, inconcludente, piena di buchi di trama. Trova la sua direzione solo nel sesto episodio, per stravolgere tutto nel settimo. Gli ultimi due? Solo una lunga e inutile battaglia contro le forze oscure con un epilogo già scritto.
Stranger Things che cita tutta la filmografia horror del secolo scorso
Fin dall’inizio, la serie tv è stata un faro in un panorama costellato pieno di reboot, sequel e newequel perché ha avuto la capacità raccontare il mondo di ieri con un linguaggio schietto e sincero. L’intento dei Duffer Brothers era spolverare tutta la cultura pop degli anni ’80, partendo dalla musica, ai vestiti, al lifestyle e passando – ovviamente – anche per il cinema che in quel periodo ha regalato grandi cult celebri ancora oggi. Però se durante la prima stagione le citazioni erano gettate all’interno del racconto con una certa presa di coscienza, nella stagione 4 si è calcato troppo mano, snaturando le intenzioni iniziali. Da L’Esorcista a Nightmare, da It ai Goonies: Stranger Things è diventata una parodia di se stesso che ha perso la sua unicità.
Episodi lunghi che appesantiscono la visione
A complicare ancora di più la situazione è il minutaggio dei singoli episodi. Troppo lunghi per giustificare una storia che poteva essere compattata in modo diverso. E il problema più grave del malfunzionamento di questa stagione 4 è proprio la lunghezza extra large che, per l’appunto, non solo ha appesantito la vicenda ma soprattutto ha mostrato tutte le criticità di una serie che avrebbe già dovuto finire da tempo, facendo emergere i problemi strutturali e narratologici di uno show che non vive più dell’effetto sorpresa.
Cosa resta di Stranger Things?
Di sicuro è una serie che sta dividendo il pubblico. Sui social c’è chi ha amato alla follia la stagione 4 e chi, invece, ha pesantemente criticato i nuovi risvolti. Non ci sono mezze misure. Spezzando una lancia a suo favore, si può affermare che Stranger Things ora non è più una semplice serie tv ma un prodotto fatto è concepito solo per macinare soldi e consensi da parte del pubblico che è in cerca di una serie che riverberi un periodo in cui si viveva in una finta opulenza. È come se fosse un "orgasmo" di citazioni pop per tutti gli amanti della cultura del secolo scorso
E ora largo alla stagione 5
Per fortuna la prossima stagione sarà anche l’ultima. Si apre con tanti dubbi e molte incertezze.
Chi vive e chi muore? Cosa ne sarà di Vecna e del Sottosopra? Non resta che attendere il 2024 e capire come si concluderanno le vicende della gioventù di Hawkins. Sperando in un finale risolutivo, meno prolisso e più conciso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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