Il personaggio di Fulvio Abbate è stato apprezzato e criticato, tanto da dividere l’opinione pubblica. Sta di fatto che, andato in nomination con Franceska Pepe, Massimiliano Morra e Adua Del Vesco, Fulvio è stato il primo concorrente ad essere eliminato del reality.
Ma poco importa visto che era terrorizzato al solo pensiero di rimettere piede dentro quella Casa e tornare dalle "nutrie", cioè i suoi ex coinquilini. Ultimamente infatti si sentiva sempre più lontano dagli altri concorrenti, tanto da isolarsi e guardarli provando una sensazione di "abominio" davanti a quella che lui definisce "paccottiglia pop".
Ma la verità è che Fulvio non ha mai lasciato il Grande Fratello Vip. Il suo videomessaggio – così come le sue frecciatine – continuano in un certo senso a perseguitare i concorrenti, che sembrano quasi più impegnati a parlare di lui che a concentrarsi sul gioco. Per non parlare del fatto che, in qualità di ex concorrente, Fulvio sarà presente in studio il lunedì e il venerdì, il che lascia pensare che ne vedremo ancora delle belle!
Come mai hai deciso di partecipare al Grande Fratello Vip?
"Tutto nasce da una chiamata da parte di Irene Ghergo. In quel momento la cosa mi ha stupito, ma ho detto immediatamente di sì! Non tanto perché io ami scherzare tra l’alto e il pop, quanto perché credo che il talento lo si riconosce quando si ha a che fare con delle situazioni diverse, lontane dalle solite".
Quale il tuo obiettivo all’interno della Casa?
"Sono entrato con l’intenzione di stabilire un rapporto con delle persone diverse da me. Molto presto mi sono però reso conto che era piuttosto difficile, sia per le dinamiche che appartengono al comportamento umano sia per quelle relative alla dinamica del gioco. Dopotutto, il Grande Fratello non è altro che una scatola dove si è segregati come topi e, prima o poi, ci si scanna a vicenda".
Secondo te quelli come te – chiamiamoli intellettuali – partono svantaggiati in questo reality?
"Assolutamente no. Io ho partecipato senza strategie, mentre il concorrente standard del Grande Fratello è essenzialmente di due tipi: c’è quello che spera di vincere la lotteria della fama e quello che vuole tornare alla ribalta. Quest’ultimo è il caso di Maria Teresa Ruta".
Ne è valsa la pena partecipare senza pianificare alcuna strategia?
"Comunque sia andata, mi ritengo il vincitore morale del Grande Fratello Vip. Certo, l’assenza di strategie mi ha portato a scontrarmi con un contesto beota…".
Puoi essere più specifico?
"Il perimetro dell’immaginario degli inquilini andava solo da Striscia La Notizia a Sanremo e questo era davvero devastante. C’era una mancanza di cultura – ad eccezione di paccottiglia pop che si bevono come fosse oro colato – e assenza totale di ironia. Senza contare poi una non trascurabile tracotanza da parte di personaggi come Oppini, che tanto si affannava per darsi un’aria da caporal maggiore… Che dire, mancava solo Mark Caltagirone e il cast era al completo!".
E il termine "nutrie" da dove viene?
"Viene da un mio carissimo amico, Bruno Giurato. Un giorno parlavamo della difficoltà di farsi comprendere da buona parte del mondo. Fu quindi lui a chiamare ‘nutrie’ coloro che non si mostravano ricettivi. Ha ragione Oscar Wilde quando dice di non provare mai a discutere con un idiota perché ti porta al suo livello e ti batte con l’esperienza".
Poi come è proseguita la tua permanenza nella Casa?
"C’era un gruppetto che ruotava intorno alla Gregoraci. Se da lei mi aspettavo faville, nel reality l’ho vista solo in versione larva e questo, alla permalosa signora calabrese, non è andato a genio tanto da andare in giro a dire che fossi viscido. Il risultato? Mi sono trovato contro tutta la sua corte di subalterni e attendenti".
Avevi qualche alleato all’interno della Casa?
"Senza alcun dubbio la Contessa. Non appena uscito, però, mi ha svenduto subito, dimostrandomi che in realtà è fatta della stessa pasta degli altri. Ossia preoccupata come gli altri di resistere più a lungo possibile nella Casa, se non addirittura di vincere. Il problema è che i vecchi in questi format vengono decimati subito! Scherzi a parte, lei è stata per me una grandissima delusione dal punto di vista umano. Da parte sua non accetterò mai scuse alcune, perché non ho visto in lei né senso di responsabilità né di amicizia".
Sei stato accusato di essere falso quando hai cambiato opinione su alcuni inquilini, cosa ne pensi?
"Non c’è niente di male a cambiare idea. Infatti, come ho spiegato citando il filosofo Feyerabend, la coerenza è per chi non ha idee. Il problema è che gli altri concorrenti non erano a un livello tale da comprenderlo…".
Cosa pensi dell’eliminazione di Fausto Leali?
"Credo che lui abbia avuto ogni tipo di opportunità dal punto di vista umano e culturale, ma non ne ha colta nessuna. Sostanzialmente è una brava persona, ma ha molte lacune. Diciamo che se il Grande Fratello lo avesse graziato, ne avrebbe sicuramente combinata un’altra! Lui era come smarrito lì dentro, e anche un po' sordo. D’altronde De Gregori prima di entrare mi aveva fatto capire tra le righe di non prenderlo per il cu*o. In un certo senso mi dispiace per lui, era diventato lo zimbello della Casa… È stata un’uscita amara, vuoi per ingenuità, per assenza di strumenti… Ho provato a difenderlo, ma c’erano talmente tante carenze in lui che non si poteva far altro che mandarlo via…".
La "gaffe" con Adua Del Vesco ha creato non poco scompiglio, com’è andata in realtà?
"Ci lamentavamo tutti del fatto che ci buttavamo a capofitto sulle patatine, che fanno ovviamente ingrassare. A quel punto le ho detto semplicemente di non mangiarle e così mantenersi in forma. C’è poco da dire, un po' come quando con la Contessa scherzavamo dicendo di essere due cessi con la panza…".
E sul coming out di Garko?
"Con Adua ho cercato di capire che tipo di relazione fosse quella con Gabriel Garko e lei mi disse solo: "Una favola". Poi abbiamo capito il perché, si trattava infatti di una relazione schermo… Quello che mi viene spontaneo da dire è che mi sembra ridicolo che nessuno abbia fatto una riflessione sui diritti della comunità omosessuale, niente di niente. Come nessuno si è chiesto di come fosse andato il Referendum o di come fosse la situazione con il Coronavirus. Tutti solo a preoccuparsi del loro percorso individuale…".
Del flirt tra Elisabetta Gregoraci e Pierpaolo Pretelli?
"Lei è andata al Grande Fratello per ridefinire la sua immagine, lui è un ragazzo buono senza particolari guizzi. È palesemente preso da lei, credo che la veda come Cleopatra… Non saprei dire se però anche lei sia affascinata dai suoi muscoli… Insomma, se son rose fioriranno!".
Chi reputi il peggiore della Casa?
"Senza dubbio il figlio della Parietti. Quei suoi urli fanno capire che è rimasto all’età di 12 anni, senza contare le sue battute inutili…".
E Massimiliano Morra?
"Me lo risparmio… L’ho sostenuto, ma ha delle carenze culturale immense. Tuttavia, per come stanno le cose, alla sua uscita si dovrà preoccupare di ben altro e non di quello che avrò detto io…".
E se ci fosse la possibilità di rimettere piede nella Casa?
"Mai e poi mai! Ho tremato al pensiero di tornare lì dentro! Infatti, il tempo passava e io mi vedevo sempre più in disparte, provando una sensazione di abominio. E quando poi pensavo a mia figlia, mi chiedevo che esempio certe concorrenti potessero dare a ragazze dalla sua età visto che non sapevano far altro che truccarsi e pettinarsi tutto il santo giorno. È un mondo di una banalità senza pari dal quale nella mia gioventù mi sono allontanato. Eppure, c’è ancora qualche imbecille che si ostina a dire che sto solo rosicando, macché!".
Nonostante la tua eliminazione, continui a essere presente nella vita degli inquilini: come mai?
"Io sono uno spettro che ancora si aggira per la Casa perché gli inquilini, invece di scopare, continuano a parlare di me! Detto questo, tutti lunedì e i venerdì sarò in studio. Non so quanto potrò parlare in qualità di ex concorrente, ma non mi farò problemi a fare riflessioni. Anche perché da un punto di vista fenomenologico, il Grande Fratello è sicuramente di una banalità assurda ma offre anche tanti spunti interessanti per comprendere la piccineria umana".
Se un giorno la redazione ti offrisse l’opportunità di diventare opinionista?
"In realtà lo faccio già, ma a livelli più alti. Se però mai dovessero chiedermelo, ben venga, a patto di poter avere spazio per esprimere il mio pensiero".
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