Anche i grandi attori copiano... senza citare. Come Roberto Benigni nella dedica alla moglie proclamata nel ricevere il David di Donatello alla carriera.
"Vorrei dedicare questo premio a Nicoletta Braschi, ma non posso", ha detto l'attore ricevendo il premio, "Ho fatto tutto con lei, per lei e grazie a lei. Quindi questo premio non è mio, è suo, le appartiene. E vorrei tanto che fosse lei in cuor suo a dedicarlo a me. Grazie bella!".
Parole che però suonano già sentite alle orecchie della scrittrice Carla Vistarini, che ha accusato Benigni di essersi "ispirato" allo scrittore e dantista Vittorio Sermonti: "Oggi metto a confronto la frase che ieri Roberto Benigni ha dedicato 'in cuor suo' a sua moglie, ai David, così come riportata dai giornali, con una frase di trenta anni prima, dedicata 'in cuor suo' dal grande Vittorio Sermonti a sua moglie Ludovica e pubblicata nell'avvertenza all'Inferno di
Dante, edito dalla BUR nel 1987. Che ne dite 'in cuor vostro'?", scrive la Vistarini, aggiungendo al post le foto degli articoli di giornale che riportano il discorso di Benigni e quella della prefazione di Sermonti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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