Nuove rivelazioni inedite giungono sulla vita privata di Demi Moore, raccontata nella sua autobiografia di recente uscita “Inside Out”.
Il Sun ripercorre quello che la diva ha raccontato del suo matrimonio con Bruce Willis, durato 13 anni, dal 1987 al 2000. La coppia di attori si è conosciuta, sposata e ha saputo di attendere un figlio nel giro di quattro mesi, ma i due sono stati in forte contrasto fin da subito: Willis voleva che Moore abbandonasse la carriera di Hollywood per dedicarsi alla famiglia.
Dapprima i due artisti si trasferirono in Idaho, poi Moore ricevette un’offerta interessante: il ruolo in “Non siamo angeli” con Sean Penn e Robert De Niro. La donna accettò, promettendo di ritornare in Idaho ogni fine settimana - promessa che mantenne, con Rumer al seguito, la sua primogenita.
Accadde però che Moore girò il film che l’avrebbe consacrata nell’olimpo del cinema, “Ghost”, per diventare poco dopo l’attrice più pagata di Hollywood. Intanto a Willis fu offerto un film con un set in Europa: l’ex moglie lo convinse ad andare, ma una volta raggiunto per una visita sentì l’impressione di essere stata tradita. E per di più il divo hollywoodiano non aveva ancora risolto la sua delusione, perché Moore aveva ripreso a lavorare, dimostrandosi ingestibile.
C’è stata poi una pausa gioiosa con la nascita della seconda figlia Scout, ma i problemi si sono ripresentati con la terzogenita Tallulah: l’attrice si ammalò e dovette subire un parto indotto. “Penso che entrambi fin dall’inizio - scrive Moore - fossimo più eccitati di avere bambini che di essere sposati”.
E infatti il divorzio
non fu un male per la coppia, che restò in buoni rapporti, tanto che l’attrice incominciò a fare la mamma casalinga e l’ex marito divenne il capofamiglia, restando sempre molto presente per le figlie e l'ex moglie.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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