L’universo della Disney oggi è in completa evoluzione. Il mondo delle fiabe non è più lo stesso, non è uguale a quello di trenta anni fa. Può essere un male ma può essere anche un bene. Non sta a noi deciderlo. Sta di fatto che, da quando in Italia sono disponibili gli accessi alla piattaforma a pagamento di Disney+, il colosso multimediale non ha smesso di esplorare nuovi orizzonti. Tra film e serie tv originali – per giovani e meno giovani – c’è spazio anche per le docufiction come quella di Sketchbook, disponibile dal 27 aprile. Il nuovo programma, dedicato a tutta la famiglia, promette un viaggio all’interno degli stessi studi della Disney, per far conoscere al pubblico come nasce un disegno in computer grafica.
Sono sei gli episodi di Sketchbook – che noi abbiamo visto in anteprima – e attraverso sei personaggi della Disney e i loro rispettivi disegnatori, lo spettatore apprende le tecniche di base che sono utilizzate per dare vita a quei personaggi che tutti hanno imparato a conoscere. Non un documentario fine a se stesso, ma un racconto in divenire con dialoghi forbiti ma che possono essere compresi da tutti, anche da chi conosce poco o nulla di arte e di disegno.
In particolare, Sketchbook svela i retroscena che ci sono sulla realizzazione di Olaf – uno dei protagonisti di Frozen –, quello di Kuzco – amatissimo ne Le Follie dell’imperatore -, di Simba – il leone de Il Re leone – e molti altri ancora. Nel documentario a parlare in prima persona sono gli stessi artisti e disegnatori che hanno permesso alla "magia" di prendere vita sul piccolo e grande schermo. Un’occasione per dare un volto a quei disegnatori che, da anni, lavorano per Disney, rivelando segreti e aneddoti sulla Casa di Topolino.
Un viaggio di cuore e di pancia nel mondo dell’animazione, emozionante ma anche istruttivo. Sketchbook non è il semplice documentario, anzi, è una vera e propria serie tv che ha il pregio di rompere le barriere e dialogare apertamente con il pubblico. E in una conferenza stampa virtuale, in diretta con l’America, dove era presente il regista e tutti gli artisti coinvolti nel progetto di Skethbook, si è discusso non solo della genesi del progetto ma anche – e soprattutto – del suo lasciato e sul messaggio di fondo.
Il regista ha affermato: "Il documentario amplia gli aspetti tecnici e spiega il lavoro che c’è dietro a ogni personaggio. Volevo che il documentario fosse un ritratto intimo sul mondo della Disney e che lasciasse un messaggio di ispirazione per le generazioni future".
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