E così la "medaglia" della Reale Accademia dopo 18 anni torna nel Continente nero

Il neo vincitore è stato in Italia in anni recenti ospite di due convegni, a Venezia e Torino. L'ultimo africano a trionfare fu Coetzee nel 2003

E così la "medaglia" della Reale Accademia dopo 18 anni torna nel Continente nero

Per due volte in anni recenti il Premio Nobel della Letteratura 2021 Abdulrazak Gurnah è stato ospite di convegni in Italia, a Torino e Venezia. Nel gennaio 2007 lo scrittore tanzaniano fu invitato dal Premio Grinzane Cavour come relatore all'evento «Il deserto e dopo. La letteratura africana dall'oralità alla parola scritta» a Torino. E poi è stato ospite della prima edizione del Festival di letteratura Incroci di Civiltà a Venezia nel 2008, nella sua doppia veste di autore e studioso.

Con l'assegnazione del Nobel a Abdulzarak Gurnah il prestigioso premio torna in Africa dopo 18 anni. Nel 2003 lo vinse per i suoi racconti il sudafricano John Maxwell Coetzee. Negli ultimi dieci anni, invece, si sono divisi il riconoscimento i Paesi dei continenti europeo, americano e asiatico. L'anno scorso a trionfare è stata la poetessa statunitense Louise Glück (che aveva già vinto il Premio Pulitzer per la poesia nel 2003). Il 2019 è stata la volta dell'austriaco Peter Handke. L'assegnazione fu criticata da esponenti del mondo della cultura, dai parenti delle vittime di Srebrenica e dai premier turco, kosovaro e albanese per le posizioni negazioniste di Handke in riferimento alle stragi compiute dai serbi durante le guerre jugoslave. Nel 2018 è toccato alla polacca Olga Nawoja Tokarczuk. L'anno prima, il 2017, fu la Gran Bretagna a conquistare il Nobel con lo scrittore di origini giapponesi Kazuo Ishiguro. Il 2016 fu la volta della vittoria di Bob Dylan, un caso che divise pubblico e critica: la commissione gli conferì il premio «per aver creato nuove espressioni poetiche all'interno della grande tradizione della canzone americana». L'ungherese Svjatlana Aleksievic si aggiudicò invece l'edizione del 2015, dopo una vita passata a seguire i principali eventi dell'Urss nella seconda metà del '900, dalla guerra in Afghanistan al disastro di Chernobyl. Nel 2014 il premio volò in Francia, da Jean Patrick Modiano, scrittore e sceneggiatore con forte interesse per la Parigi occupata dai nazisti e per le figure dello straniero, dell'esule e dell'ebreo. Nel 2013 il Nobel era tornato nel continente americano, in Canada. A vincerlo Alice Munro, in quanto «maestra del racconto breve contemporaneo»: l'abilità di Munro è stata quella di rivoluzionare l'architettura del racconto breve, spostando continuamente la narrazione dal passato al futuro. Il 2012, infine, è stato di nuovo l'anno dell'Asia, con il cinese Mo Yan, considerato dalla critica il più rilevante scrittore cinese contemporaneo.

L'opera che per prima gli ha conferito notorietà è Sorgo Rosso, a cui è ispirato l'omonimo film, che racconta la storia d'amore tra il nonno del narratore e la sua amata nel contesto della resistenza cinese all'occupazione giapponese.

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