Un sentimento che quasi trascende il tempo. Emanuela Folliero, storico volto di Rete 4, non riesce proprio a darsi pace per ciò che è successo a Stefano D’Orazio. Il batterista dei Pooh, venuto a mancare per alcune complicazioni legate al Covid-19, è stato legato alla celebre conduttrice e presentatrice per un lungo periodo di tempo. E anche le la relazione è finita più di venti anni fa, entrambi hanno preso strade differenti. Eppure sono sempre stati uniti da un filo rosso, da un sentimento di affetto e di stima reciproca. E ora, proprio in ricordo di quella relazione, Emanuela Folliero si racconta in un’intervista pubblicata su Il Corriere, in cui con commozione ricorda il musicista scomparso. Infatti, il 9 novembre, su Rai Uno e in diretta tv, i familiari e tutti i fan hanno detto addio a uno dei volti più rappresentativi della musica pop del nostro paese.
"Non sono potuta andare a Roma per salutarlo. Da Milano ho mandato una corona di fiori e sono andata in chiesa per una preghiera personale – esordisce la Folliero-. L’ho fatto per non urtale la sensibilità di nessuno. Con Titti? Ci siamo tenute in contatto nei giorni prima della sua morte. Per entrambe è stato un periodo orribile", ammette. "È stato l’11 settembre che ho visto Stefano per l’ultima volta – aggiunge Emanuela Folliero-. Ma stava bene. Si stava riprendendo. Questo maledetto virus quando si insinua in un corpo fragile è finita. Lui era un tipo molto scrupoloso".
Un vero e proprio elogio per l’ex compagno recentemente scomparso. Le loro vita ha preso svolte diverse, ma Emanuela Folliero conserva ancora un bel ricordo del batterista."Lui era un vero gentleman. Una persona educata che sapeva come far sorridere la gente. Io lo chiamavo il battutista-aggiunge-. Più un ex fidanzato è stato per me un buon amico. Tra noi c’era amicizia, complicità e tante risate. Un filo che non si è mai spezzato", afferma la conduttrice. La Folliero, infatti, nonostante la fine della loro storia, era molto amica dell’attuale moglie di D’Orazio e, spesso, si incontrava con il batterista durante i concerti e feste private. Proprio per questo motivo non riesce a darsi pace per la fatalità che ha colpito il componente della band. "Era instancabile.
Nella sua casa di Dalmine aveva una stanza con dei monitor perché lui faceva i montaggi delle canzoni –ricorda-. Era capace di entrare lì alle 8 del mattino e non uscire neanche per mangiare. La sua vera passione? Erano i musical", conclude. Con la morte di Stefano D’Orazio un pezzo di storia italiana è andata via per sempre.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.