Ema Stokholma: "Hanno ripreso le mie parti intime mentre lavoravo"

Ema Stokhoma racconta su Instagram di essere stata vittima di molestie durante un dj set: un tecnico ha ripreso le sue parti intime con un cellulare

Ema Stokholma: "Hanno ripreso le mie parti intime mentre lavoravo"

La dj e speaker radiofonica Ema Stokholma ha raccontato sui social l’increscioso fatto di cui è stata protagonista in occasione della Festa di San Giovanni alla Mole Antonelliana di Torino.

Attraverso delle Instagram story in cui è apparsa evidentemente molto turbata, la Stokholma, che ha già fatto parlare di sé per i racconti di un’infanzia fatta di percosse e violenze da parte delle madre, ha voluto condividere con i propri follower l’ennesimo episodio di molestie nei confronti di una donna.

Ema ha spiegato che, durante le prove per il dj-set che doveva tenere lo scorso 24 giugno a Torino, si è accorta che sul palco era stato collocato un cellulare con la fotocamera diretta verso le sue parti intime. Lo smartphone, infatti, era stato strategicamente posizionato in modo tale da poterla riprendere dal basso verso l’alto.

Rimango sconvolta – ha raccontato lei che, tuttavia, è riuscita a mantenere la calma e ha deciso di prendere in mano il cellulare per capire cosa ci fosse al suo interno - . E vedo che c’erano almeno una decina di minuti di video che riprendevano sotto la gonna. C'era anche il video di una ragazza ripresa mentre saliva le scale: era in jeans, quindi l'abbigliamento non c'entra”.

Denunciato il fatto, però, Ema Stokholma ha tristemente notato come quanto accaduto fosse stato preso alla leggera da tutte le persone che la circondavano e che stavano lavorando per la realizzazione dell’evento. “Trovo molta leggerezza intorno a me, come se non fosse successo nulla. Invece è una cosa grave”, ha sbottato lei spiegando come la preoccupazione dei presenti fosse soprattutto per le possibili conseguenze lavorative che avrebbe subito il colpevole.

La Stokholma, tuttavia, ha deciso di parlare con l’uomo che si è reso autore di questa molestia e ha denunciato il tutto alle forze dell’ordine. “Noi donne sappiamo difenderci con le parole, ho cercato di farlo anche con questa persona. Ma voi testimoni dovete indignarvi. Queste persone vanno anche aiutate, forse serve loro una lezione, mai con la violenza – ha continuato a dire lei lanciando anche un messaggio forte al mondo maschile – [...] Chi vede queste situazioni deve tutelare la vittima. Se non denunciate è colpa vostra se succede qualcosa a qualcun altro. Se non denunciavo questo ragazzo sarebbe stata colpa mia se lui tra un anno o dieci anni avesse fatto qualcosa di più grave. Questa persona deve essere schedata dai Carabinieri”.

Non voglio fare la morale a nessuno, ma è una cosa che mi ha scioccata. Ovviamente il mio manager e migliore amico mi ha difesa. Forse questa cosa non sarebbe stata così dolorosa se avessi avuto più comprensione. Questo è un messaggio anche per gli uomini che a volte vedono certe cose e cercano di minimizzare”, ha aggiunto lei che, nel suo passato, ha vissuto numerose esperienze di molestie da parte degli uomini.

Il sindaco di Torino, Chiara Appendino, ha manifestato tutta la sua solidarietà nei confronti di Ema Stokholma bollando il fatto come “gravissimo”. “Non ci sono parole per descrivere la rabbia e il disgusto davanti a un evento simile. Solo pochi giorni fa vi avevo parlato della necessità impellente, per tutta la società, di rompere il silenzio davanti a ogni genere di violenza che viene consumato nei confronti delle donne. Oggi ci troviamo davanti all'ennesimo caso di abuso – ha detto il primo cittadino del capoluogo piemontese - . La dj - che ringrazio per come ha affrontato questo grave fatto - ha denunciato il responsabile. Che è stato immediatamente assicurato alla Polizia Municipale ed è ora indagato.

Nel ringraziare i civich per l'immediato intervento, non posso che tornare a ribadire l'urgenza di un'azione sociale e culturale affinché venga messa una volta per tutte la parola fine a queste vergognose azioni. A Ema va tutta la solidarietà mia e della Città di Torino”.

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