La dj denuncia il molestatore in piazza

Stokholma: "Mi riprendeva sotto la gonna". Appendino: "Gravissimo"

La dj denuncia il molestatore in piazza

La denuncia l'ha fatta per davvero. Non è stato un modo di dire. Perché quel gesto, il prendersi la libertà di guardare sotto la sua gonna, «non è da sorriderci su». È una molestia. Così la dj Ema Stokholma, su Instagram, ha ricostruito l'accaduto, durante la Notte di San Giovanni a Torino: «Eravamo alle prove del dj set e mi sono accorta di un cellulare appoggiato su una cassa con la telecamera rivolta verso di me: qualcuno lo aveva sistemato per filmarmi. Rimango sconvolta, prendo il telefono, guardo il video e vedo che ci sono dieci minuti di video delle mie parti intime. Quando l'ho fatto notare mi hanno detto di sorriderci su, come se il gesto non fosse grave».

Proseguendo nel racconto la radiospeaker fa sapere di aver trovato altri video, in particolare di una ragazza con i jeans che sale le scale e quindi di aver individuato il proprietario del cellulare. «Scoperto di chi è il telefono - ha aggiunto - ho sporto denuncia». Altro che due risate, è un fatto grave, ha ribadito la Stokholma che è stata in passato vittima di violenze da parte della madre. Un passato che l'ha segnata profondamente e che ha cercato di ricucire andando in analisi per diversi anni. Perciò su Instagram la Stokholma invita «chiunque sia testimone di molestie a schierarsi e a non esitare nel denunciare episodi simili».

Il sindaco di Torino, Chiara Appendino, ha manifestato piena solidarietà alla conduttrice: «Non ci sono parole per descrivere la rabbia e il disgusto davanti a un evento simile. Solo pochi giorni fa vi avevo parlato della necessità impellente, per tutta la società, di rompere il silenzio davanti a ogni genere di violenza che viene consumato nei confronti delle donne. Ci troviamo davanti all'ennesimo caso di abuso. La dj - che ringrazio per come ha affrontato questo grave fatto - ha denunciato il responsabile. Che è stato immediatamente assicurato alla Polizia Municipale ed è ora indagato. Non posso che tornare a ribadire l'urgenza di un'azione sociale e culturale affinché venga messa una volta per tutte la parola fine a queste vergognose azioni. A Ema va tutta la solidarietà mia e della Città di Torino». La Stokholma ha scritto un libro sulle molestie ricevute da piccola dalla madre.

«Per il mio bene» è il titolo. Scrive: «Da piccola non mi sentivo sicura da nessuna parte». «Lei riempiva il vuoto con urla e botte... La violenza esiste, purtroppo anche a casa, ma è possibile accorgersene e fermarla».

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