Fabrizio Moro sta riempiendo i palazzetti italiani con il suo tour, che si chiuderà nella prestigiosa cornice del Mediolanum Forum di Assago, a Milano. Il “Figli di nessuno Tour” ha registrato anche sold out in alcune tappe ma l'esperienza di Moro non finisce oggi, sabato 26 ottobre, perché dopo una breve pausa il cantante inizierà il tour nei teatri.
Nei giorni scorsi si è raccontato sulle frequenze di Radio Italia, nel programma “I nuovi eroi”, dove ha svelato dei lati inediti e sorprendenti del suo carattere e della sua persona. Ha iniziato ricordando la sua infanzia, quando era un bambino introverso che trovava la sua espressione con la musica. “Essendo un bambino molto chiuso non comunicavo i miei pensieri, ma li scrivevo. Poi quando ho incontrato la chitarra, questi pensieri sono diventati canzoni”, ha dichiarato il 44enne che, nonostante una carriera più che ventennale nella musica, ha raggiunto il successo solo nel 2007. Quell'anno portò sul palco dell'Ariston la canzone “Pensa”, un inno in favore della lotta alla criminalità organizzata.
Da quel palcoscenico ha stregato l'Italia ma lui stesso ammette di non essere esattamente come appare. Dice che probabilmente la sua musica lo fa idealizzare, perché in realtà lui è peggio di quel che sembra. “Ho avuto diversi maestri che mi hanno aiutato a capire meglio Fabrizio, che mi hanno aiutato a gestire l’irrequietezza, la rabbia e il disagio perché tutto parte dal disagio. Un grande mostro con cui mi sono confrontato è la pazienza che non riuscivo ad ottenere da me stesso. Il sogno, la voglia di rivalsa, il riscatto mi ha aiutato molto”, ha ammesso Fabrizio Moro, che ha poi svelato una delle sue paure più grandi, quella della morte. “Ho molta paura di morire, è una cosa che mi ossessiona. Il contatto con l’aldilà mi turba. Sono ipocondriaco da sempre, ho paura di ammalarmi, di soffrire, di non riuscire ad essere indipendente”, ha ammesso svelando un suo aspetto che difficilmente era emerso in altri momenti.
Fabrizio Moro è noto per essere un artista molto sensibile e questo emerge da come spiega come successo e popolarità siano per lui due elementi sostanzialmente differenti: “Quando vedo che i fan cantano le mie canzoni, sono soddisfatto. Quando vedo che i fan mi vogliono bene, veramente ed umanamente, io sono felice e il successo è essere felici nella vita con te stesso e con gli altri, al di là di quello che hai ottenuto. Alcuni scambiano il successo con la popolarità che è quando tutti ti riconoscono, sanno chi sei, sei famoso, ma quello non è il successo.
Il successo può ottenerlo anche chi fa un lavoro più umile. Mio padre è una persona che ha avuto successo nella sua vita, però, è un carrozziere però è una persona felice perché voleva una famiglia, tre figli e ha ottenuto quello che voleva!”- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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