Fida riscatta Rosarno con arte piena di vita

Cinquanta tele esposte a Villa Zerbi di Taurianova: una grande mostra

Si inaugura, in questi giorni, a Taurianova, nel cuore della Piana di Gioia Tauro, la prima mostra personale in Calabria del pittore Adriano Fida. E, fin qui, tutto sembra rientrare in quel banale ordine delle cose che non ammette interpretazioni. Ma, dall'annuncio in poi, tutto perde i confini netti della cosiddetta normalità e si abbandona ad un più vitale disordine. Intanto, Exhibition of paintings porta il «marchio di garanzia» mafiaNò, assicurato dall'Associazione Mammalucco che, assieme a Collezionando Gallery, organizza l'evento. E mafiaNò, oggi, è certezza di libertà e rispetto della legalità in terra di Calabria. Poi, la mostra si svolge nelle antiche sale della settecentesca Villa Zerbi che, finalmente, si apre all'arte e ai suoi estimatori. Infine, Adriano Fida, rosarnese trapiantato nel mondo, annienta il pregiudizio che la sua terra sia solo covo di 'ndrangheta o catena per nuove generazioni di schiavi extraeuropei. Potremmo, anzi, dire che, grazie alla luce che i pennelli di Fida spalmano sulla tela, Rosarno si illumini di quell'Immenso a cui ognuno di noi aspira speranzoso e fedele.

Cinquanta quadri, dipinti dagli esordi fino a oggi, occupano con elegante vigore lo spazio nelle cinque sale al piano terra. Ognuna delle tele racconta un frammento di esistenza, scomposta, strappata, stropicciata e ricostruita. Rigenerata dalla luce che emana dall'interno delle cose che vivono. Che esistono perché, qui, su queste tele, se ne percepisce la storia, la mistica appartenenza al caos originario e sempiterno. Le genti di Fida le senti pensare mentre le osservi. Mentre ti osservano. E la Luce è la fissazione. La mania. E il trip che ti resta in testa. Vive il prato e la mela, quell'uomo e quella stupida palla da tennis che esplode da un foglio strappato. E un pensiero che traspare dallo sguardo di una donna sconosciuta. Si impone, Fida, come un antico filosofo circondato dalla Natura. Ma, qui, la Natura è creatura sua, e il pensiero vivifico del Maestro è spalmato a pennellate sapienti dentro i confini di ogni soggetto.

Di ogni oggetto. A fissarlo, il pensiero, sono centimetri di cerotto dipinto. Che vive come cosa animata. Grazie alla Luce, folle necessità che diventa affermazione. E firma. La mostra resterà aperta a Taurianova dal 18 al 31 maggio.

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