Il film da riscoprire

A trentaquattro anni di distanza, è ancora un gran bel film Ritorno al futuro (ore 21.00 Venti). Anche se le troppe, sfrontate e quasi sempre malriuscite rifritture hanno rischiato di appannarne l'indubbia qualità. L'ha diretto, appunto nel 1985, il poliedrico Robert Zemeckis, regista di origine lituane, nato a Chicago nel '52. Nel cui ben fornito albo d'oro troviamo, tra i tanti altri, Chi ha incastrato Roger Rabbit, Forrest Gump, Le verità nascoste, Cast Away, Polar Express, Allied - Un'ombra nascosta. Il film si svolge a Hill Valley, in California. Il vispo 17enne Marty McFly (Michael J. Fox), fanatico ammiratore del bizzarro scienziato dilettante Emmett Brown (Christopher Lloyd), resta affascinato dall'ultima scoperta dell'amico, una macchina del tempo. Perché non provi a farci un giretto? Uno scherzo del destino e il ragazzo è catapultato nell'anno di grazia 1955. Si ritrova sui banchi di scuola con i genitori, e, incredibile, mamma Lorraine (Lea Thompson) si innamora proprio di lui, che per fortuna riesce a spingerla nelle braccia di papà George (Crispin Glover). E ora retromarcia. In sintesi è una spassosa e intelligente commedia camuffata da favola fantastica, girata da Zemeckis con la supervisione dell'infallibile Steven Spielberg, che fu travolta da un clamoroso successo di pubblico.

Una sorta di American graffiti nel segno della nostalgia, che prende dolcemente per il bavero gli States di trent'anni prima (valga per tutti il Reagan cowboy). Scoppiettante e ricco di trovate, con una vena di malinconia: i pochi che non lo conoscono non dovrebbero perderlo.

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