Il talk show riprende vita. Ma non nel piccolo schermo, dove ormai tutti ne hanno decretato la morte cerebrale. Torna a far discutere ma su Twitter (dove si è spostato qualsiasi dibattito, soprattutto quello politico). E tra un cinguettio e l’altro il veleno scorre. "Quello di Renzi è un tweet sgradevole, ma non ci stracciamo i vestiti. Un premier ha molte possibilità di andare a un talk show. Se non ci va dovrebbe evitare di intervenire da fuori. Il capo del governo pensi a governare, noi giornalisti pensiamo a fare il nostro mestiere. Il nostro pubblico ci giudicherà" dichiara molto piccato Corrado Formigli conduttore del programma televisivo Piazza Pulita in un’intervista a Repubblica.
No, Formigli non è impazzito, è stato "provocato": "Trame, segreti, finti scoop, balle spaziali e retropensieri: basta una sera alla Tv e finalmente capisci la crisi dei talk show in Italia", scriveva il premier Matteo Renzi su Twitter lunedì sera, proprio durante la messa in onda del talk di La7. Si potrebbe usare un famoso detto: "non si sputa nel piatto in cui si è mangiato", che risulta molto adatto alla situazione: Renzi, infatti, molto spesso è stato accusato di eccessiva esposizione mediatica, di essere il protagonista del carrozzone della tribuna politica. Perchè ora, dunque, attacca così ferocemente la televisione che lo ha amorevolmente coccolato.
Tra chi pensa che si senta già la puzza di un nuovo editto bulgaro e chi liquida il tweet del premier come "fuori luogo", il dubbio nasce spontaneo: che il presidente del Consiglio si riferisse, in particolar modo, alla trasmissione di Formigli? Un indizio per
avvalorare questa tesi ci sarebbe: Renzi, più volte invitato a prender parte al programma, ha sempre rifiutato di presenziare. Strano, molto strano. Che il conduttore di La7 si sia macchiato di una colpa difficile da lavare?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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