Franca Leosini chiarisce: "Mollare il marito al primo ceffone? Un consiglio, non un rimprovero"

Franca Leosini risponde alle polemiche nate in seguito alla sua intervista per Storie Maledette a Sonia Bracciale: "Il mio un consiglio, non un rimprovero"

Franca Leosini chiarisce: "Mollare il marito al primo ceffone? Un consiglio, non un rimprovero"

Dopo la polemica dalla quale è stata travolta per le frasi pronunciate durante l’intervista a Sonia Bracciale nella seconda puntata di Storie Maledette, Franca Leosini decide di fare chiarezza.

Nell’intervista andata in onda lo scorso 14 giugno, la conduttrice di Rai Tre si è resa autrice di una esternazione che ha scatenato la furia degli spettatori. “La responsabilità ce l’ha anche lei come tutte le donne che non mollano il marito al primo schiaffone”, ha commentato la Leosini rivolgendosi alla Bracciale, accusata di essere la mandante dell'omicidio del marito violento.

Davanti a queste parole, il web è insorto e, in seguito alle polemiche dalle quali è stata travolta, Franca Leosini ha deciso di fare chiarezza in una intervista per La Stampa. “Non ho detto che la responsabilità è delle donne, era un contesto colloquiale dove ho espresso un pensiero che corre sul filo della logica e soprattutto che è da considerare un consiglio, non certo un rimprovero – ci ha tenuto a precisare lei - . Perché, lo ripeto, sarebbe opportuno per una donna andarsene al primo accenno di violenza. Non aspettare che la violenza monti arrivando alle estreme conseguenze”.

Franca Leosini ribadisce, quindi, il suo intento di dare un consiglio a tutte le donne che subiscono violenza tra le mura domestiche senza mai cadere nel giudizio troppo affrettato o inopportuno. “È sbagliato prendere alla lettera una affermazione che è figurativa e dove non c'è un giudizio ma un consiglio che mi sembra di minima prudenza – ha continuato lei - .A me dispiace essere fraintesa, anche perché con la mia vita e le mie battaglie ho dimostrato come la penso e che sono sempre dalla parte delle donne”.

Mi sembra incredibile che si possa supporre il contrario – ha aggiunto - . Ci mancherebbe che una donna fosse responsabile di una violenza subita. Capire dubitare raccontare, sono i tre verbi che io frequento nella mia trasmissione”.

Il verbo giudicare, dunque, non appartiene né a Franca Leosini né a Storie Maledette che, come ribadito dalla conduttrice, nasce con l’intento di comprendere. “[...]Io cerco di capire cosa possa avere portato quella persona dalla normalità a un gesto estremo che a quella persona non somiglia.

Questo è il senso, il nucleo fondante di Storie Maledette”, ha sottolineato lei senza nascondere che, dopo aver analizzato a fondo alcune delle storie più tragiche della cronaca nera italiana, abbia avuto qualche dubbio sulla colpevolezza di alcuni condannati.

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